giovedì 28 ottobre 2010

Il Parco dei Desideri



Questa è una storia che parla di desideri.
Sai, il desiderio è quel sentimento che hai quando vuoi tanto qualcosa -- quello si chiama "desiderio".
Immagino che hai avuto tanti desideri in vita tua.
E' vero?
Questa storia, però, non riguarda desideri ordinari.
No, parla di desideri che non sapevi di avere. E, soprattutto... puoi desiderare qualcosa che hai già? Vediamo.

Guarda quella grande città con quelle alte costruzioni e strade affollate.
La vedi?
Auto che strombazzano, motociclette e autobus diretti qua e la.
Puoi ascoltarli?
Ogni cosa è così grande, così rumorosa e caotica.
Ogni cosa?
No...se guardi più da vicino, puoi vedere uno spazio verde proprio tra quei palazzi grigi e quella grande gru.
Lo vedi?
E' un parco.
E' il Parco dei Desideri. Si dice che gli alberi in questo parco siano molto più vecchi della stessa città. E si dice anche che una volta ci viveva un Genio da qualche parte, tra gli alberi nel parco. Forse è soltanto una vecchia leggenda perché nessuno l'ha mai visto.

Quando ti addentri nel parco, il rumore della città lentamente svanisce.
Adesso ascolta il cinguettio degli uccelli, lo ascolti? E il prato è così verde e così soffice sotto i tuoi piedi che desideri toglierti le scarpe.
Lo senti sotto i tuoi piedi scalzi?

-Non osare calpestare il mio prato! Grida un uomo improvvisamente.

E' il signor Urbano, il guardiano del parco.
E' molto severo ed è sempre infuriato.
Così, tieni un occhio su di lui, va bene?
Vedi quella piccola fontana laggiù?
Sì, quella bianca con la donna che regge due vasi.
E' la fontana dei desideri. I visitatori del parco gettano le monete nell'acqua ed esprimono un desiderio.
Ecco perché questo parco è chiamato il Parco dei Desideri.
Ma guarda! Dietro la fontana si nascondono due bambini.
Li vedi?
Sono Ruben e Rebecca.
Qui ha inizio la loro meravigliosa avventura.

Il Parco dei desideri di Martin Widmark
Ilustrazioni e montaggio video di Marco Trisorio
Musica di Mats Sundin
Traduzione e coordinamento editoriale a cura di Milena Galeoto