In questi ultimi giorni di fine Maggio, Montréal è ricoperta
da un folto tetto di foglie d’acero come una fitta serie di luminarie che
celebrano trionfanti la meraviglia della natura.
Quando passeggi attraverso i lunghi corridori di aceri
secolari, l’ombra delle foglie si adagia sul tuo corpo, mimetizzandoti col
paesaggio, avvolto da un’intensa luce verde. E’ di beatitudine lo stato d’animo
che senti vibrare dentro, e la gratitudine diventa tua compagna di vita.
I
sentimenti, si sa, sono figli di ciò che senti profondamente, e in questi spazi
di luce, di aria che profuma d’erba, del vento che porta con sé le fragranze di
una natura ricca e generosa, nasce spontanea la voglia di mantenere in vita
questo benessere, ricambiando con cura e rispetto, tutta questa grazia
ricevuta.
La natura è qui, da sempre, da molto, molto più tempo dei
nostri insediamenti urbani ed è il più grande investimento per il nostro
benessere che possa esistere al mondo.
Ti riempie il cuore osservare qui, giovani ragazzi che
s’incontrano nei parchi a rincorrere un pallone a perdifiato, a pedalare lungo
viali di alberi che non conoscono potature se non la rimozione di qualche ramo
spezzato. Ragazzi che non sentono la necessità di distruggere qualcosa per
noia, come se si sentissero autorizzati da un degrado che non li accoglie.
Parchi così grandi che dove finisce uno, ne inizia un altro,
come se i quartieri e gli agglomerati di case, alte non più di due piani,
fossero inglobate in essi, sovrastate da immense cupole verdi. E’ spettacolare
perdersi in queste visioni che alle angosce prendono posto pensieri positivi e
ti trovi ad abbracciare la tua vera natura, in un unico respiro, nel soffio di
vento che fa muovere le foglie e t’accarezza l’anima.
Photos © Milena Galeoto
Parc La Fontaine |
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