di
Anette Sandberg
Eva Ärlemalm-Hagsér
Mälardalen University Sweden
(Traduzione a cura di Milena Galeoto)
In Svezia, l’educazione nelle
scuole dell’infanzia è unica nella sua combinazione di apprendimento e di gioco,
per la cura e la promozione dei valori fondamentali, quali: i diritti dei bambini, la parità di genere e
l'educazione per lo sviluppo sostenibile.
Il
Ministero dell'Istruzione e della Scienza, in Svezia, è responsabile del sistema educativo dalla scuola materna all'università. Le
scuole dell'infanzia sono disponibili per i bambini di età compresa tra 1-5
anni e sono utilizzate dall’ 82% dei bambini del paese (Agenzia nazionale per
l'educazione, 2009). La democrazia è alla base di tutte le attività. L'inviolabilità
della libertà individuale e l'integrità, il valore di tutte le persone,
l'equità tra i sessi, e la solidarietà con i più deboli sono valori da
promuovere nell'apprendimento di tutti i giorni. Questi
principi sono sostenuti nei programmi scolastici. Considerare i
bambini come individui con competenze, esperienze, interessi, conoscenze e
abilità dovrebbe essere il punto di partenza per le attività scolastiche
quotidiane. Un
aspetto importante del curriculum nazionale svedese è di valorizzare il “percorso” più che
"l’obbiettivo da raggiungere" (Ministero dell'Istruzione e della Scienza, 2010).
I
valori fondamentali dei diritti dei bambini, della parità di genere e dell'educazione
per la sostenibilità sono discussi in relazione alla corrente ricerca svedese in
ambito dell'educazione prescolastica, con particolare attenzione sul gioco e
l'apprendimento.
Gioco e apprendimento
Il
nuovo Curriculum svedese prescolare (anno 2010) sottolinea l'importanza del gioco
per lo sviluppo e l’apprendimento dei bambini. Oggi,
si riconosce che l'apprendimento si attua in età prescolare e
non solo quando i bambini iniziano la scuola (Johansson e Pramling-Samuelsson,
2006; Pramling-Samuelsson e Asplund-Carlsson, 2008; Agenzia nazionale per
l'istruzione, 2008). Pramling-Samuelsson
e Johansson (2006) sostengono che il gioco e l'apprendimento sono dimensioni
inseparabili. Lo studio di Sandberg e Vuorinen sottolinea
che i bambini stessi non fanno distinzione tra gioco e apprendimento. Gli
scolari, tuttavia, fanno distinzione tra l’apprendimento, come qualcosa che
accade in classe, e il giocare, che si verifica durante la pausa pranzo, e
forse durante l’educazione fisica. Si sostiene che l'apprendimento ludico nell'educazione
della prima infanzia possa fornire le basi per un maggiore successo scolastico.
Questi studi hanno riscontrato che gli insegnanti quando sostengono il gioco,
ottengono i migliori risultati educativi. I bambini nelle aule dove normalmente
si "gioca" acquistano abilità di alfabetizzazione e logica di un
livello superiore, un linguaggio più avanzato e capacità di relazionarsi.
Imparano in questo modo a gestire anche il loro comportamento fisico e
cognitivo.
Nelle classi in cui il gioco non è stato accolto, gli insegnanti hanno avuto
problemi come la gestione della classe ed è diminuito l'interesse per la
lettura e la scrittura.
La
ricerca mostra anche forti legami tra la qualità del gioco in età prescolare e il
rendimento scolastico negli anni successivi (Bodrova & Leong, 2003;
Malone & Tranter, 2003; Russ, 2003).
Grazie
al gioco, gli insegnanti possono aiutare l'apprendimento e lo
sviluppo dei bambini (Bodrova & Leong, 2003). Malone
e Tranter (2003) sostengono che il gioco non è solo un'attività piacevole ma
anche un processo attraverso il quale i bambini imparano. Il
gioco sostiene capacità di problem solving e crea opportunità e situazioni dove
i bambini possono sperimentare ed essere creativi. Gli
insegnanti nella ricerca di Bodrova e Leong
(2003) hanno dimostrato che i bambini imparano molto attraverso il gioco.
Lo studio è stato condotto anche attraverso il punto di vista dei bambini su come
gli insegnanti giocano con loro. In
uno studio di Sandberg (2002), bambini dai cinque anni-nove anni hanno espresso
una serie di idee su come gli insegnanti dovrebbero contribuire, ad esempio, insegnando
le regole o offrendo un sostegno pratico e morale, o porsi in modo amichevole.
Fare
amicizia è un aspetto significativo nei giochi dei bambini. Gli
amici sono importanti, perché i bambini diventano consapevoli di se stessi
attraverso gli altri. Il gioco è fondamentale per avere consapevolezza anche dell'ambiente circostante. Esso
contribuisce alla crescita morale e della personalità. Mead
(1995) ritiene che l’interazione con gli altri e i diversi ruoli all'interno del
gioco sono fondamentali per lo sviluppo psicologico e cognitivo dei bambini.
Gli
insegnanti e gli amici hanno un ruolo importante per l’apprendimento dei
bambini. L'interazione
e la cooperazione tra di loro è di vitale importanza sia per l'individuo che
per il gruppo (Mead, 1995;
Pramling-Samuelsson e Asplund-Carlsson, 2008).
Un altro aspetto
importante del gioco è che i bambini imparano a stare insieme con gli altri. Nel
gioco, l'aspetto importante è fare amicizia. Nello
studio condotto da Sandberg e Vuorinen (2006) su 86 bambini dai tre ai 12 anni che sono stati
intervistati riguardo il gioco e l'apprendimento, si è riscontrato che le
abilità sociali sono al centro dell’apprendimento, sia in età prescolare che
scolare. I
bambini tendono ad essere ben consapevoli del fatto che il mancato rispetto delle regole all'interno
del gruppo può portare all’esclusione dal gruppo stesso. I
bambini più piccoli , riguardo le regole per essere in gruppo, parlano in termini come non prendere in giro qualcuno o alzare le mani
per non essere esclusi dal gruppo. I
bambini più grandi, invece, parlano in termini di cooperazione, lavoro di squadra, empatia, descritti come caratteristiche importanti quando ci si
relaziona con gli altri all’interno di un gruppo. Molti
dei bambini hanno dichiarato di sviluppare le loro abilità di gioco
partecipando al gioco.
Valore: Diritti dei bambini
La
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (1989) afferma che i
bambini hanno il diritto di essere coinvolti e di essere ascoltati nelle questioni
che li riguardano, e che l'istruzione deve considerare il punto di vista dei bambini, dare ai bambini
una voce, ascoltare le loro osservazioni, prendendoli seriamente. Vedendo il bambino come individuo capace di esprimere la
sua posizione è molto importante per consentire il riconoscimento e il rispetto
reciproco tra i professionisti e bambini (Bae, 2004). Lo
scopo è quello di dare ai bambini l'opportunità di sviluppare la comprensione
della democrazia, e prendere parte al processo decisionale, e di assumersi la
responsabilità delle proprie azioni.
Partendo
dal punto di vista del bambino significa creare pratiche didattiche quotidiane
che sono in accordo con il modo di pensare e di comunicare dei bambini (Johansson
e Pramling-Samuelsson, 2003). Prestando
attenzione ai modi propri dei bambini di esprimere le loro idee, aiuta i
professionisti della prima scuola dell’infanzia a conoscerli e sostenerli al meglio (Johansson e Pramling-Samuelsson, 2003).
Valore: La parità di genere
In
Svezia, la discussione e la legislazione in materia di parità di genere ha
avuto un posto di primo piano sulla scena politica dal 1960. L’istruzione
della prima infanzia deve essere in accordo con i valori fondamentali su cui si
fonda la società svedese (Ministero dell'Istruzione e della Scienza, 2010). Due
di questi valori sono l'uguaglianza tra i sessi e pari diritti di tutte le
persone. Essi
indicano che le ragazze e i ragazzi devono avere le stesse opportunità di
sviluppare ed esplorare le proprie capacità e interessi, senza limitazioni
imposte da ruoli di genere stereotipati e modelli. Di
conseguenza, i professionisti della prima infanzia dovrebbero lavorare per
contrastare modelli di genere tradizionali e ruoli di genere.
Ma
come è percepita e gestita tale
questione nella pratica quotidiana delle scuole materne svedesi?
Alla
fine degli anni 90, il governo svedese ha ricevuto indicazioni da parte dei
professionisti della prima infanzia . Pertanto, il governo ha finanziato un
programma pedagogico sull’educazione di genere
nel 2002. L'obiettivo
era quello di educare i professionisti della prima infanzia per superare gli
stereotipi nell’educazione. Nel 2003, Il governo ha, inoltre, deciso di costituire
una '”Delegazione per l'uguaglianza nella Scuola dell’Infanzia”. Il
suo compito è quello di dare un sostegno finanziario per i progetti educativi
che educano alla parità. - E'
importante che il personale in età prescolare lavori attivamente per la parità
tra ragazzi e ragazze '...' e discuta su come l'ambiente educativo può essere
progettato per rafforzare la parità tra i sessi il lavoro '(Agenzia nazionale
per l'educazione, 2005, p. 29).
Valore: Apprendimento per lo sviluppo sostenibile
Nelle
scuole dell'infanzia svedesi, l'educazione ambientale è stata una parte importante
del programma prescolare fin dal programma ministeriale del 1987. Le
intenzioni erano, e rimangono, per promuovere la consapevolezza ambientale dei
bambini e promuovere un approccio ecologico (Ministero dell'Istruzione e della
Scienza,