Maschere di cartone riciclato, dipinte con colori a tempera e pastelli |
venerdì 28 settembre 2012
giovedì 27 settembre 2012
lunedì 24 settembre 2012
Più amore meno merendine
Nell'infanzia,
a mettere in moto il tuo motorino di avviamento dovrebbero essere i
tuoi genitori. Il loro amore equivale alla loro stima. Al riconoscimento
del tuo valore e della tua legittimità nell'occupare un posto in questo
mondo.
È come dirti: tu sei degno di vivere e il mondo è contento di averti nelle sue fila.
La loro stima mette in moto la stima di te stesso.
È per questo, che è importante dare amore e quindi stima ai propri figli, più che giocattoli e merendine. Per questo, è importante insegnare ai propri figli ad affrontare le difficoltà, invece che evitargliele o risolvergliele.
Perché imparando ad affrontarle e risolverle acquistino stima in se
stessi. Per metterli nella condizione di costruire quella stima e
quell'amore per se stessi che sarà alla base della loro felicità.
(G.C.Giacobbe)
domenica 23 settembre 2012
La mia vita è fuori dal circo
Giorgia, 5 anni, è triste per aver appreso questa notizia... e si è ricordata quando sulla strada del mare ha visto una
giraffa in gabbia, accanto alle roulotte di un circo.
La giraffa è per lei il simbolo dell'essere buoni, saggi: nonostante le sue dimensioni, lei vive spensierata mangiando le foglie dagli alberi.
... E invece nei circhi, la costringono in gabbie anguste, ad esibirsi, pungolata dai domatori, come fosse un un fenomeno da baraccone.
Giorgia ha paura dei circhi circondati da gabbie di animali perchè in cuor suo sa che solo delle persone cattive riuscirebbero a tenere prigionieri gli animali, per far divertire umani senza cuore.
La giraffa è per lei il simbolo dell'essere buoni, saggi: nonostante le sue dimensioni, lei vive spensierata mangiando le foglie dagli alberi.
La mia vita è fuori dal circo My life is out of the circus (Giorgia) |
... E invece nei circhi, la costringono in gabbie anguste, ad esibirsi, pungolata dai domatori, come fosse un un fenomeno da baraccone.
Giorgia ha paura dei circhi circondati da gabbie di animali perchè in cuor suo sa che solo delle persone cattive riuscirebbero a tenere prigionieri gli animali, per far divertire umani senza cuore.
Sei hai un cuore, non andare a questo genere di circo!
Interessante articolo di Cristina Nadotti su questo tema
venerdì 21 settembre 2012
giovedì 20 settembre 2012
Ciao, Gianfranco Zavalloni
Gianfranco Zavalloni - pedagogista italiano |
Lo scorso 19 Agosto, uno dei più innovativi pedagogisti italiani, se n'è andato prematuramente, lasciandoci meravigliose testimonianze della sua esperienza come maestro di scuola materna, creativo e saggio studioso. Di seguito una sua riflessione sull'evoluzione del mondo dell'infanzia e sulla necessità di rallentare il tempo. Da questa concezione, la sua nota "Pedagogia della Lumaca".
Gianfranco Zavalloni
Questo il suo sito che ha guidato diversi docenti, guidando loro a prendere tempo... trovando il tempo di ascoltare e osservare. |
“Tina Modotti. Fotografa e rivoluzionaria” a Lecce
LECCE - “Tina Modotti. Fotografa e rivoluzionaria”: ottanta scatti
che raccontano la vita e l'impegno della fotografa italiana sono al
centro della mostra, curata da Reinhard Schultz, allestita al Cineporto
di Lecce.
L'esposizione, sarà inaugurata venerdì 21 settembre alle 19 e sarà visitabile fino al 14 dicembre.
Durante il vernissage sarà proiettato il film “Tina in Mexico” di Brenda Longfellow.
D’indole ribelle, proletaria per nascita, Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942) appartiene a quella generazione di artisti che hanno intrecciato i fili dell’impegno sociale alle cause che, nella prima metà del XX secolo, hanno condotto a nuovi modi di intendere la ragion d’essere dell’uomo contemporaneo. Attrice di teatro e cinema, fotografa, rivoluzionaria, passionaria perseguitata, musa di grandi artisti come Pablo Neruda, modella dei pittori naturalisti messicani David Alvaro Siqueiros e Pablo Rivera, figura controversa dai molti nomi e dalle molte vite, la Modotti ha avuto una grande vera passione: la fotografia. Prima messa al servizio degli ideali sociali e poi sacrificata per la lotta politica, rivelatasi quando aveva vent’anni grazie a Edward Weston, il maggior fotografo dell’epoca che l’amò e ne fece la sua musa.
L’esposizione, curata da Reinhard Schultz con la collaborazione della Galerie Bilderwelt di Berlino (fotografie di Tina Modotti) e il Center for Creative Photography di Tucson, Arizona, comprende una selezione di 80 opere dell’artista dal 1923 al 1930. La maggior parte delle opere riguarda il periodo messicano dell’artista, mentre la serie dei ritratti di della Modotti riguarda, invece, il periodo di Los Angeles e sono firmati da Edward Weston, inclusa anche una foto del periodo hollywoodiano sul set del film “The tiger’s coat”. Nel corso dell’inaugurazione sarà proiettato il film “Tina in Mexico” di Brenda Longfellow.
La mostra (dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20 e la mattina dalle 10 alle 13 solo per gruppi organizzati e su prenotazione) è realizzata con al sostegno della Regione Puglia -Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo-, in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission e Cineporti di Puglia (Lecce).
giovedì 13 settembre 2012
La scuola di Reggio Emilia di Loris Malaguzzi
Una
bella sintesi di Domenico Valenza per ricordare un sistema educativo
esportato nel mondo e purtroppo poco usato e conosciuto nel nostro
paese: La scuola di Reggio Emilia.
# Nella scuola di Reggio Emilia, ideata da Loris Malaguzzi, i bambini passano molto tempo all’aperto, visitano i luoghi più svariati e anche a scuola possono disporre di vari materiali. Gli educatori sollecitano i bambini a lavorare a progetti significativi, l’impegno fa sì che essi diventino più competenti e riescano a produrre qualcosa di apprezzato e che li renda orgogliosi di sé. I genitori si incontrano spesso per parlare della creatività dei loro figli, dei progetti didattici.
Uno dei principi ispiratori di questa scuola è “niente senza gioia”; si fa di tutto perché la scuola sia un piacere per i bambini fin dal primo giorno. Ai bambini vengono offerte molte opportunità perché la loro creatività possa esprimersi offrendo loro gli strumenti necessari (amore, solidarietà, ecc.). Il programma è costruito non tanto sulle materie, quanto piuttosto intorno a progetti che comportano uno sforzo collettivo di pensieri e creatività. I bambini devono immergersi completamente in una attività e imparare a lavorare in gruppo.
Una caratteristica di tale scuola è che i progetti attingono a diversi linguaggi: musicale, spaziale, corporeo e non solo ai due tipi di intelligenza, cioè linguistica e logico-matematica; nella vita sono richiesti anche altri tipi di capacità. Pertanto occorre che la scuola si preoccupi di fornire una più vasta gamma di capacità e valorizzi tutti i diversi tipi di intelligenza. Spesso, in realtà, la scuola invece di sollecitare la creatività nei bambini, la inibisce.
# Nella scuola di Reggio Emilia, ideata da Loris Malaguzzi, i bambini passano molto tempo all’aperto, visitano i luoghi più svariati e anche a scuola possono disporre di vari materiali. Gli educatori sollecitano i bambini a lavorare a progetti significativi, l’impegno fa sì che essi diventino più competenti e riescano a produrre qualcosa di apprezzato e che li renda orgogliosi di sé. I genitori si incontrano spesso per parlare della creatività dei loro figli, dei progetti didattici.
Uno dei principi ispiratori di questa scuola è “niente senza gioia”; si fa di tutto perché la scuola sia un piacere per i bambini fin dal primo giorno. Ai bambini vengono offerte molte opportunità perché la loro creatività possa esprimersi offrendo loro gli strumenti necessari (amore, solidarietà, ecc.). Il programma è costruito non tanto sulle materie, quanto piuttosto intorno a progetti che comportano uno sforzo collettivo di pensieri e creatività. I bambini devono immergersi completamente in una attività e imparare a lavorare in gruppo.
Una caratteristica di tale scuola è che i progetti attingono a diversi linguaggi: musicale, spaziale, corporeo e non solo ai due tipi di intelligenza, cioè linguistica e logico-matematica; nella vita sono richiesti anche altri tipi di capacità. Pertanto occorre che la scuola si preoccupi di fornire una più vasta gamma di capacità e valorizzi tutti i diversi tipi di intelligenza. Spesso, in realtà, la scuola invece di sollecitare la creatività nei bambini, la inibisce.
giovedì 6 settembre 2012
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