sabato 21 dicembre 2013

NO AI COMPITI PER LE VACANZE



I “compiti per le vacanze” sono una contraddizione in termini, un assurdo logico, ancor prima che pedagogico, giacché le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni feriali: vacanza, in latino vacantia, da vacare, ossia essere vacuo, sgombro, vuoto, senza occupazioni.           
Nessun'altra categoria di lavoratori (e quello scolastico è un lavoro molto impegnativo, talvolta alienante e per giunta non retribuito) accetterebbe di prolungare nel tempo libero, e meno che mai di svolgere durante le ferie, compiti imposti.
Ma è del tutto normale che a una simile pretesa debbano assoggettarsi gli scolari: "perché si esercitino e non dimentichino tutto quello che hanno imparato". 
Evidentemente si ritiene che gli apprendimenti avvenuti durante l'anno scolastico (soprattutto con lo studio domestico) siano davvero ben poco significativi.       
In effetti, è proprio così: pare accertato che la «permanenza» delle informazioni apprese attraverso l’insegnamento e lo studio domestico non superi i tre mesi (e che il 70% delle conoscenze sia oggi acquisito al di fuori della scuola) – in altre in altre parole: si impara sempre meno a scuola e si dimentica sempre più in fretta ciò che a scuola si impara.
Ma perseverare nell’errore se non è diabolico è, quanto meno, assurdo. 
Purtroppo è proprio ciò che accade nella scuola, così all'incubo feriale («Hai fatto i compiti?», «… prima fai i compiti», «Non hai ancora fatto i compiti…») si aggiunge quello festivo.
Gli insegnanti fanno finta di credere che gli alunni amministrino razionalmente i compiti delle vacanze, e si affliggano con metodo, ripartendo con rigore matematico il lavoro complessivo nei tanti giorni a disposizione (formalmente destinati alle occupazioni più libere e gradite), in un edificante esercizio di quotidiana mortificazione. Ma sanno bene che così non è (salvo casi di grave disturbo della personalità).           
Gli studenti più astuti, volitivi, capaci esauriscono nei primi giorni tutti i compiti assegnati, dedicandosi poi con sollievo al godimento della meritata libertà.   
I meno saggi, i più pigri, i più svogliati rinviano quotidianamente l'impegno, che in questo modo li assilla per tutta la durata delle agognate vacanze, «riducendosi agli ultimi giorni», durante i quali si impegnano in un tour de force che difficilmente esonera i familiari; quei genitori che li hanno tormentati durante tutto il periodo della vacanza, tormentati a loro volta dalle magistrali ingiunzioni.          
Però gli alunni, come i loro insegnanti, fanno finta che i compiti siano stati svolti diligentemente e con assiduità: uno splendido esempio (davvero formativo) di ipocrisia sociale.
Naturalmente per i più disgraziati la consueta reprimenda. 
Ma che tanto disagio, per non dire sofferenza (in molti casi di questo si tratta) serva a qualche cosa, nessuno si è mai peritato di verificarlo. 
Si ritiene pertanto opportuno suggerire il ricorso a misure di protezione del minore, e autodifesa della famiglia, a partire dalla consegna ai docenti di una “dichiarazione del diritto alla vacanza” che potrebbe essere formulata in questo modo:          

Con la presente informo che mio figlio non svolgerà i compiti assegnati per le vacanze,
- perché come tutti i lavoratori (e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante) ha “diritto al riposo e allo svago” - diritto inalienabile sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo;           
- perché le vacanze sono degli studenti e non (solo) dei docenti, ai quali nessuno si permetterebbe di infliggere un simile castigo;         
- perché così potrà finalmente dedicarsi, senza l’assillo di magistrali incombenze, a occupazioni creative e ricreative, dalla scuola trascurate o ignorate;           
- perché insieme potremo fare piccole e grandi cose, divertenti, appassionanti, quelle che l’impegno scolastico (protraendosi a dismisura oltre l’orario di lezione) non permette;
- perché starà con gli amici al mare, in montagna, nella natura, all’aria aperta dopo essere stato recluso per ore, giorni, mesi (interminabili) in aule anguste, disadorne, quando non addirittura squallide, asfittiche (vere e proprie aree di compressione psichica);    
- perché leggerà per piacere e non per dovere;          
- perché giocherà moltissimo.     
La responsabilità di tale decisione è solo mia e l’assumo in quanto legittimo esercente della potestà famigliare, perciò non potrà essere motivo di qualsivoglia azione o provvedimento, meno che mai disciplinare. 
Non scholae, sed vitae discimus. Seneca

Da "Basta compiti!" di Maurizio Parodi 

http://www.sonda.it/basta-compiti/ 


venerdì 13 dicembre 2013

Santa Lucia a Bari




Col patrocino dell’Ambasciata Svedese, il Consolato di Svezia e l’Università di Bari
Il 13 Dicembre in Svezia  come in Italia, si celebra  Santa Lucia.  Nel paese scandinavo questa celebrazione  assume un aspetto ancora più significativo e Lucia, la nostra santa  patrona di Siracusa, diventa Regina di Luce poiché quel giorno, nell’emisfero nord,  è il giorno più buio dell’anno, durante il quale la tradizione vuole che la santa viaggi attraverso ogni città e paese per portare doni e dolci ai bambini ed annunciare il prossimo avvento della luce che prende il sopravvento sull'oscurità.
Milena Galeoto, educatrice, traduttrice e promotrice della Svezia in Italia,  nei panni della Santa ha raccontato in prima persona un curioso viaggio che dal nostro paese, l’ha portata fino al profondo Nord, accolta con gioia e devozione dalle fanciulle che ogni anno l’aspettano con una corona di candele perché Lucia possa trovare la strada…
Successivamente è stato realizzato un laboratorio creativo per realizzare i tipici ornamenti natalizi svedesi, gli  halmfigurer, realizzati con cartoncino, raffia e lana rossa.
Un’occasione per rendere prezioso l’incontro tra i due paesi,  per restituire significato al valore del dono come manufatto realizzato con le proprie mani, così che ciascun bambino possa conservare il ricordo di questa bella esperienza.
Per l’occorrenza i bambini  e i partecipanti, hanno gustato sia i dolci speziati di Santa Lucia come tradizione svedese vuole, sia “gli occhi di santa Lucia”, tarallini con glassa di zucchero dalla tradizione pugliese.

Con la presenza del Console onorario di Svezia Antonio Morfini, l'evento ha rappresentato l'abbraccio simbolico tra i due paesi.

Milena Galeoto interpreta Santa Lucia

Insieme al Console onorario di Svezia Antonio Morfini,  Rosalia Chiarappa, direttrice Apulia Magazine,  la preside Stefania De Franceschi e il prof. Lorenzo Lozzi Gallo.


Insieme al Console onorario di Svezia Antonio Morfini

Insieme a realizzare i pendagli natalizi svedesi

mercoledì 20 novembre 2013

Le Mappe Spontanee

Domenica 24 Novembre dalle 17 alle 19, vi aspettiamo al Must per viaggiare attraverso le meravigliose mappe di Valentina D'andrea.

Chiudere gli occhi e disegnare colorare quello che si avverte del proprio territorio … il profumo delle orecchiette tutte sbottonate di sugo, il fumo della focara, il sorriso della madonna del mare, i nomi dei pescatori di gallipoli, la voce del venditore di cicorie selvatiche, il canto delle cicale nel boschetto vicino al mare, il suono dei pomodorini scalzi che si siedono sulla frisa bagnata... Il laboratorio d’arte del MUST si trasforma per l’occasione in un ricco mercato di colori, sapori e forme, del Salento, per un gioco all’insegna di una geografia del tutto particolare, quella delle emozioni.  Sono le mappe spontanee dell’associazione Sm-art Lab ad offrire questo gioco fatto di sensazioni e impressioni, dove le  peculiarita' del territorio sono presentate ai piccoli in modo divertente. Un gioco fatto anche di racconti e memorie lontane che i piccoli potranno vivere in compagnia di Milena Galeoto. Ed e' proprio in queste grandi mappe, fatte di disegni da colorare, che i bambini si tufferanno per ricercare la propria identita'. Dalla flora mediterranea alla la Basilica di Santa Croce, dalla ballerina di pizzica all'albero d'ulivo, dal muretto a secco al pesce azzurro sino alla Focara di Novoli, il Salento sara' vissuto immagine dopo immagine, in ogni sua tipicita'.
      Vi aspettiamo per accendere la radio interiore e collegarci con la fantasia croccante




Il piacere di leggere e ascoltare le belle storie, si tramuta spesso in un abbraccio di gratitudine per il meraviglioso viaggio percorso insieme.



E' arrivato l'ambasciatore

Sulla rivista trimestrale di letture e letterature per ragazzi del Centro di Ricerca e Documentazione 'Il Pepeverde', incontro Johan Unenge, Ambasciatore della Lettura (2011-2013) in Svezia.

Cliccare sull'immagine per leggere l'intervista 

http://issuu.com/barruequa/docs/intervista_a_johan_unenge__ambascia

martedì 19 novembre 2013

Nero Nord - Brividi dalla Svezia



Nero Nord
Brividi dalla Svezia
Locandina a cura di Milena Galeoto

Mercoledì 20 Novembre 2013, alle ore 18:00 – presso la libreria Laterza di Bari

Impossibile non appassionarsi dei noir svedesi, per l’ambientazione, i personaggi, le tematiche affrontate e l’accurata narrazione che li rendono unici, frutto di una lunga tradizione  giallistica.
Le storie focalizzate sui crimini e la violenza, ambientati in un paese apparentemente così perfetto, hanno un effetto sicuramente molto intrigante sul pubblico.
Henning Mankell, Liza Marklund, Maj Sjöwall, Per Wahlöö & Håkan Nesser, Stieg Larsson, Åsa Larsson, sono alcuni dei giallisti che hanno appassionato i lettori di tutto il mondo e  saranno argomento di discussione della serata.
A introdurci  il mondo del noir svedese:
Il prof. Bruno Brunetti,  docente di Letteratura Italiana presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università degli studi Aldo Moro di Bari.
La prof.ssa Patrizia Calefato, docente di Sociolinguistica e Linguistica Informatica presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università degli studi Aldo Moro di Bari.
La prof.ssa Yjaria Aglund, esperta di letteratura e cultura svedese contemporanea, linguistica scandinava e glottodidattica.

Modera il dott. Lorenzo Lozzi Gallo, ricercatore presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli studi di Bari, dove ha inaugurato il primo corso universitario di Lingua Svedese.


Libreria Laterza, via Dante 49/53,  Bari - tel. +39 080 5211714  |  email: libreria@laterza.it

sabato 16 novembre 2013

L'ultima fuga di Bach


di Milena Galeoto

C’era una volta Johann Sebastian Bach. Il primo a parlarci di Bach - che in tedesco significa “ruscello”, nome attribuito ai musicanti gitani - è un mugnaio, Veit Bach, padre del padre del padre di suo padre. Forse colui che ha seminato il germe della musica nella sua dinastia, intento a pizzicare le corde della sua piccola cetra, accompagnato dal ritmo armonioso delle pale del suo mulino sull’acqua. Orgoglioso di aver seminato lo stelo su cui ha preso forma la sua spiga. E ancora, Johanna Dorothes Vonhof, moglie del fratello maggiore di Sebastian che lo accolse nella loro casa come fosse un figlio. E il vicino di casa Herr Schmidt che non comprendeva come un ragazzino fosse sveglio di notte, in realtà a copiare di nascosto le note di Pachebel, Kell, Buxtehude dal quaderno di musica di Christoph, suo fratello, e che avrebbe voluto presto suonare. Perché Sebastian era come un ruscello, anzi, come un fiume che raccoglie tanti ruscelli, nutrito di tutti i maggiori compositori tedeschi e stili musicali di altri paesi, come lo descrive uno dei tanti protagonisti, Hans Stern, il formaggiaio di Dresda, parlando della sfida che lo avrebbe visto duettare con il musicista francese Louis Machand, a contendersi il posto di organista della corte reale. Niente e nessuno è mai riuscito a frenare Bach, questo ruscello impetuoso che, con la sua travolgente passione per la musica e scivolando sulle sue acque, ha trovato il modo d’inseguire il tempo e superarlo per arrivare fino a noi. Per questo Beethoven ha detto che Johann Sebastian non avrebbe dovuto chiamarsi Bach, cioè “ruscello” ma Oceano, perché la forza di quello che ha composto è trascinante e abissale, proprio come un oceano…

Appassionante viaggio nella vita di Johann Sebastian Bach attraverso il racconto diretto di ben quattordici personaggi che hanno avuto la fortuna d’incrociarlo sulla loro strada. Ciascuno, infatti, accompagna il lettore parlando in prima persona, lasciando rivivere le atmosfere del tempo, descrivendo la cura e la dedizione per la musica dell’amato musicista tedesco, dai suoi esordi di giovane compositore fino agli ultimi giorni della sua vita. Un viaggio descritto dall’inconfondibile stile di Chiara Carminati, conosciuta per la sua abilità di comunicare ai ragazzi con naturalezza ed efficacia, tanto da aver ricevuto lo scorso anno il premio Andersen come migliore autrice (suwww.parolematte.it è possibile conoscere da vicino il suo lavoro). L’ultima Fuga di Bach, un libro in grado di far emozionare anche chi di musica non ha grande esperienza, racchiuso in una preziosa edizione che ricorda un antico quaderno da spartiti, finemente illustrato da Pia Valentinis (premiata come miglior illustratrice nella XXI edizione del Premio Andersen) le cui immagini rievocano l’eleganza dell’iconografia del Settecento, esaltate dalla prestigiosa carta materica con la quale è stato stampato il volume. Un’edizione imperdibile, un dono che potrebbe, chissà, continuare a far germogliare il seme della musica. Età di lettura consigliata: 10-13 anni.

L'ultima fuga di Bach

martedì 12 novembre 2013

domenica 29 settembre 2013

Lecce: Evento conclusivo per la mostra A/Mare di Valentina D’Andrea


Come può finire una mostra che ha dentro il mare e l’amare? Può finire solamente con un gesto di amore…..
Valentina D’Andrea dice: “la voglia di regalare un pezzettino del mio mare a tutti coloro che sul territorio si impegnano fattivamente a farlo crescere, a percorrerlo tra mille difficoltà, ad avere la tentazione di abbandonarlo ma non tradirlo mai. Domenica prossima, 40 pezzetti di mare incontreranno 40 vite, il quotidiano di imprenditori, giornalisti, medici, editori, creativi, sognatori, pescatori, cuochi che attraverso la loro passione muovono mari…….. e mondi: un regalo quindi alle 40 eccellenze del Salento e della Puglia che riceveranno il mare come metafora di speranza, sogno, passione“.
L’evento è fissato per domenica 29 settembre alle ore 19 presso Nextab Laboratorio d’Arte e Architettura a Lecce.



Di seguito la lettera ricevuta dall'artista e curatrice dell'evento per ricevere un pezzo dei 40 metri di mare

Cara Milena ,
come può finire una mostra che ha dentro il mare e l'amare? Può finire solamente con un gesto di amore...... la voglia di regalare un pezzettino del mio mare a tutti coloro che sul territorio si impegnano fattivamente a farlo crescere, a percorrerlo tra mille difficoltà, ad avere la tentazione di abbandonarlo ma non tradirlo mai. Domenica prossima, 40 pezzetti di mare incontreranno 40 vite, il quotidiano di imprenditori, giornalisti, medici, editori, creativi, sognatori, pescatori, cuochi che attraverso la loro passione muovono mari........ e mondi: un regalo quindi alle 40 eccellenze del Salento e della Puglia che riceveranno il mare come metafora di speranza, sogno, passione.
Tra le tante persone abbiamo scelto te, perchè riconosciamo la qualità altissima del tuo lavoro.
Ti aspettiamo domenica 29 settembre alle ore 19 per ricevere un mazzetto di righi di mare.

un abbraccio azzurro e profondo

Valentina ed Anna


Leggi anche A/Mare di Valentina D'Andrea - Condividere l'essenza del Salento

venerdì 20 settembre 2013

sabato 24 agosto 2013

L’Apocalisse raccontata ai bambini



 La mostra “Apocalisse” di Giuseppe Zilli , organizzata dalla provincia di Lecce - Assessorato alla cultura, in collaborazione con l’Associazione di S. Donato  “Artenoa” e curata da Cecilia Leucci.  


Dal 2  al 31 agosto 2013  - tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00.


C’era una volta…c’era una volta un re – diranno i miei piccoli lettori- no…c’era una volta “un’isola” e su quest’isola c’era un vecchio apostolo  di nome Giovanni, che si trovava lì imprigionato, perché predicava il Vangelo di Cristo. Il nome dell’isola era Patmos. L’Apocalisse di Giovanni è una storia complessa, ma, a differenza delle altre storie, si può raccontare in maniera leggera ed è proprio all’insegna della Leggerezza che martedì 27 agosto alle  ore 19:30, presso il castello di Acaya, l’artista  Giuseppe Zilli racconterà ai bambini un’Apocalisse non violenta, fatta di stragi, di mari di sangue, di cavallette, ma di personaggi, che allietano la storia. Ed ecco i cavalieri dell’Apocalisse che vengono rappresentati in maniera giocosa…oppure l’installazione delle “Sette lampade” sospese con pietre luci e fuoco….oppure il “Concerto dei favi”, che mette a disposizione la Leggerezza della materia con le lampade ad olio, che i nostri nonni usavano per schiarire le notti buie…oppure l’installazione delle “Mete o riti”, dove i “ cuti” delle nostre campagne acquistano una dimensione nuova, arricchiti da preziosi pigmenti colorati.  Quindi, un percorso d’arte con un occhio alla tradizione e uno sguardo verso il futuro. Un’Apocalisse, che non mette paura, ma che dà una visione di serenità, di armonia, di magia. Tutto questo condito dalla splendida cornice del castello di Acaya.


Un’altra installazione “Tappeto” di Giuseppe Zilli è esposta presso il MUST (MUSEO STORICO di Lecce) nell’ambito della mostra collettiva “30 anni di scultura in Puglia” , a cura di Toti Carpentieri, che è stata inaugurata il 2 agosto 2013 e potrà essere visitata fino al 2 novembre 2013. 


Non chiamatela Pippi Calzelunghe

Bro edizioni: Non chiamatela Pippi Calzelunghe:  di Milena Galeoto Non chiamatemi Pippi Calzelunghe Non chiamatela PIPPI, mi raccomando, lei è Manuela Acquafresca alias V...

How to design a child - La rappresentazione illust...

Bro edizioni: How to design a child - La rappresentazione illust...: di Milena Galeoto Lo scorso Marzo, in occasione della fiera del libro per ragazzi, dove la Svezia è stata paese ospite,   si è svol...

domenica 11 agosto 2013

Quadri di barche

Passeggiando in riva al mare, dopo aver sfogliato il giornale e raccolto qualche legnetto levigato,  con un po' di spago, cartoncini 33x33, acqua, colla, fogli della rivista letta, ho voluto incorniciare barchette sospese su diverse tonalità di blu, le stesse contemplate sullo sfondo marino.

Spago, legnetti, cartoncino e fogli di giornale modellati in barchette





Orecchini di stoffa

Con scampoli di stoffa avanzati, magari di abiti amati in passato e con un po' di fantasia è possibile realizzare orecchini di stoffa simili a rose.

Scampoli di stoffa ricavati da vecchi abiti di raso e cotone
Orecchini di stoffa




giovedì 25 luglio 2013

Un indovino ci disse - Il viaggio continua...


Nell'inverno 2001 Tiziano Terzani raggiunge il Pakistan e l'Afghanistan. Documenta l'orrore della guerra sostenuta pure dal Governo italiano con moltissime "missioni di pace". Parte di quell'esperienza, che gli farà incontrare i medici di Emergency, diventerà materiale delle sue «Lettere contro la guerra» pubblicate nel marzo 2002.

Sostenendo la realizzazione del film Un Indovino Ci Disse è possibile aiutare l'organizzazione italiana di Emergency che proprio in questi giorni si sta attivando per offrire assistenza medica ai migranti, in Sicilia, arrivati sulle nostre coste in condizioni disumane. E che ha intitolato l'ospedale di Lashkar Gah, in Afghanistan, proprio al nostro giornalista toscano.
Sostenere questa iniziativa è un'occasione per contribuire concretamente ad una vera rivoluzione, quella dentro ognuno di noi, quella che risiede nelle nostre coscienze.
Dare la voce alle parole di Terzani è così emozionante da rendermi conto, in certi momenti, di viverle immedesimandomi nella sua persona e di sentire tutta la forza contenuta in esse, la stessa forza che vorrei trasmettere a chi avrà il piacere di seguirci nelle tre tappe salentine, condotte da Paola Bisconti con la presenza del regista Mario Zanot. Tre appuntamenti che rientrano nel calendario di eventi dove è possibile sostenere un grande progetto, la realizzazione di un film: Un Indovino Ci Disse e la possibilità di supportare con esso le iniziative di Emergency, un'associazione italiana nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Incontri, questi, che lasciano dentro profonde riflessioni sulla natura dell'uomo e sulla necessità di cambiare, di rinunciare alla violenza, al profitto, al dominio della materia per il bene di tutti, perché tutti hanno il diritto di vivere senza guerra, nel pieno rispetto dei diritti umani.


Milena Galeoto


Letture dei brani di Tiziano Terzani

Mario Zanot e Paola Bisconti


Lettura dei brani tratti da "Un indovino mi disse" di Tiziano Terzani