martedì 21 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
La casa delle bambole
In ogni casa, ormai, siamo pieni di cartoni, tra computer, stampanti, grandi elettrodomestici. Vengono conservati nei ripostigli e al momento giusto, possono trasformarsi in occasione per mettere a frutto la creatività. Passare un pomeriggio invernale con i nostri piccoli, colorando, ritagliando e sistemando la casa dei loro sogni che diventerà presto dimora delle loro bambole e peluche, non ha prezzo.
Se la scatola è stampata e di cartone lucido, è possibile passarci sopra della tempera bianca o semplicemente rivestirla con carta d'imballaggio.
Decorarla insieme a loro da vita ad una spensierata attività che stimola partecipazione e impegno.
Volete mettere, una casa fatta con le vostre mani rispetto ad una casa di plastica preconfezionata, senza poesia?
Impariamo dai bambini, insieme a loro a rendere preziose le semplici cose, mettendo in atto il rispetto per l'ambiente, riciclando il materiale che abbiamo a disposizione.
Se la scatola è stampata e di cartone lucido, è possibile passarci sopra della tempera bianca o semplicemente rivestirla con carta d'imballaggio.
Decorarla insieme a loro da vita ad una spensierata attività che stimola partecipazione e impegno.
Volete mettere, una casa fatta con le vostre mani rispetto ad una casa di plastica preconfezionata, senza poesia?
La casa delle bambole |
venerdì 10 dicembre 2010
TRAVIATA - VERDI - Noi Siamo Zingarelle
Un simpatico modo per avvicinare i più piccoli all'opera, attraverso una divertente animazione che accompaga la maestosità corale di questo genere musicale.
La creatività infantile
giovedì 9 dicembre 2010
I personaggi di Pietro Galeoto
Raccolta di pomodori |
Quando
giri per Lecce, riconosci il barocco, il sapore del pasticciotto e i
personaggi di Pietro Galeoto, non c'è evento, luogo, icona o pubblicità
di aziende locali che non siano state illustrate da lui. Immagini,
ormai storiche, che ti ritrovi di fronte, per strada e senti subito la
sua presenza, aria di familiarità....
E poi la gente che mi ferma e mi chiede di lui: comu no, lu Pietro, quiddu delle zia Tetta, ca disegna le fimmine randi e tunde.
E' un incanto ogni volta ritrovarsi di fronte alle sue generose immagini.
Mietitura |
Raccolta olive |
Visita il suo sito
La scuola di p.zza Partigiani non deve essere abbattuta
Come ogni mattina, accompagno la mia bambina a scuola, è autunno e ci divertiamo a sentire il rumore delle foglie secche sotto i nostri piedi.
Ci sono alberi giganti intorno alla scuola e lo sguardo di Giorgia si perde tra i rami che accarezzano il cielo.
Mi dico, che fortuna che ci sia questo enorme giardino con i giochi, così i bambini possono rilassarsi, anche semplicemente guardando fuori la finestra, nei giorni freddi.
Ogni bambino ha il diritto di toccare la natura, di annusarla, ha il diritto di avere uno spazio esterno per correre e respirare aria di sole.
Questo è uno dei motivi che mi porta a sorvolare sul sovraffollamento delle piccole classi: 27/30 bambini per classe di tutte le età (dai 3 ai 5 anni).
Non importa, mi dico, nostra figlia ha l’attenzione di noi genitori che veniamo incontro alla scuola, dove non arrivano le insegnanti, ci siamo noi a sostenerla.
Amiamo tanto la nostra piccola scuola di piazza Partigiani, orgogliosa Giorgia si ferma davanti al cancello, anche di domenica per mostrarla alla nonna, dice: lo vedi quell’albero, si chiama quercia, lì c’è la mia classe e quest’anno abbiamo raccolto con la maestra, le foglie gialle.
Se la gente conoscesse la consapevolezza dei bambini, avrebbe più rispetto per i loro spazi.
Invece, no… Una mattina, davanti al cancello, ci siamo ritrovati un manifesto con un articolo ritagliato dal quotidiano, c’era scritto: ADDIO ALLA MATERNA DI PIAZZA PARTIGIANI, la maggioranza di centro destra del palazzo Carafa, ha deciso: La celebre scuola materna di Piazza Partigiani non sarà più luogo di riferimento per i bambini del quartiere. Il consiglio comunale di martedì scorso ha infatti previsto la sua cancellazione e la vendita a privati del lotto (circa 5mila metri quadrati di terreno) al fine di realizzare edilizia residenziale. Secondo gli stessi, ci sarebbe troppo spazio sprecato…
Atterrita dalla notizia, ancora adesso non riesco a capacitarmi del fatto che l’essere umano consideri un giardino, lo spazio per i bambini, un luogo sprecato.
Mi chiedo, di quale civiltà parliamo, è possibile definirci civili se sorvoliamo i diritti imprescindibili dei nostri figli, di poter vivere ancora luoghi naturali, riconoscere gli alberi, calpestare le foglie, avere lo spazio per correre e sentirsi liberi…
mercoledì 8 dicembre 2010
© I Tovaglioli della zia Tetta
Fermare il Tempo? Non si può. Il mondo del Terzo Millennio corre, corre, corre, corre. Tanto da farci dimenticare perfino le cose belle e a misura d'uomo, come il gusto della buona tavola, unito al piacere di donare ai propri cari pietanze e leccornie che riportano tra noi l'armonia del tempo andato. Ricordate quei profumi speziati che avvolgevano i gornidelle feste comandate? E il risveglio della domenica odorosa di ... "purpette allu sugo"? Ma oggi è Natale e in questa magica atmosfera, la tradizione si rinnova facendoci ritrovare profumi e sapori che ci sembrano perduti per sempre.
Coraggio allora, ai fornelli. Magari con l'aiuto della cara "zia Tetta", donna del popolo e dai sani principi, sempre pronta a dar conforto e per nulla gelosa delle sue preziose ricette - ingredienti genuini e gusto prelibato - che racchiudono cultura, colori e memoria della nostra generosa terra.
Testi di Milena Galeoto
Illustrazioni e grafica di Pietro Galeoto
LI MUSTAZZOLI |
martedì 7 dicembre 2010
Le avventure di Nelly Rapp, agente antimostri, approderanno presto in Italia
Frankenstein, uno dei libri della serie delle avventure di Nelly Rapp |
Nelly Rapp è una vispa bambina, divenuta agente antimostri (agente numero 10), con il suo immancabile compagno d'avventure, un simpatico e pigro bassotto.
La sua maestra dell'Accademia antimostri è Lena-Sleva, una vecchietta con gli occhiali piccoli e rotondi, un maglione verde e un vecchio cappello di paglia sulla testa.
Lei è quel genere di nonnina simpatica alla quale cedi il tuo posto sull’autobus:
- Prego, prego, gentile signora, si sieda, dicono gli altri passeggeri.
- Oh, mille grazie, risponde LENA-SLEVA, felicissima del suo ruolo di “nonnina”!
Loro non immaginano chi sia in realtà.
Lena-Sleva si avvicinò e con il suo dito indice mi picchiettò la fronte: - non dimenticare, adesso, che le cose più importanti ce l’hai qui, dentro la tua testolina. E ricordati sempre le tre magiche parole: calma, istruzione.
-E astuzia, aggiunsi io.
-Esattamente, rispose Lena-Sleva – soddisfatta.
Senza astuzia, non inganni nessuno.
Senza calma diventi paurosa e nervosa.
Senza istruzione, non sai nulla del tuo avversario.
Ci sono molti pericoli che minacciano il nostro mondo.
Ci sono per esempio “i Frankestein”: sono delle creature che sembrano normalissimi esseri umani. Ma li manca il collegamento fra il cuore e il cervello e perciò sono assolutamente insensibili.
“I Lupi mannari”: sono normali esseri umani ma quando c’è la luna piena, si trasformano in bestie pelose.
“I mostri delle cloache”: questi viscidi esseri, vivono nei grandi sotterranei, sotto le nostre città.
A volte, escono dai loro nascondigli e cercano di tirar giù con loro degli esseri umani.
Nelly ha dovuto imparare a riconoscere questi e tanti altri e a combatterli
Autore, Martin Widmark. Illustrazioni di Christina Alvner. Traduzioni e coordinamento editoriale, Milena Galeoto.
Christina Alvner (nata nel 1954 a Fagersta) è un illustratrice e scrittrice svedese.
Ha seguito una formazione artistica presso la scuola di Gerlesborgs e presso il College of Art. Lavora come illustratrice freelance.
E' lei la creatrice della simpatica Nelly Rapp agente antimostri di Martin Widmark.
http://illustratorcentrum.se/medlem/chri
lunedì 6 dicembre 2010
Storia di Natale: Mistero in Albergo
Acquistalo online |
Alla
vigilia di Natale, la distinta famiglia Impero arriva all'Albergo
Centrale di Vallebella, accompagnata da un prezioso bassotto cinese.
Il
personale dell'hotel sta organizzando i tradizionali festeggiamenti
natalizi, ma ben presto arrivano i problemi... e Max e Lara si ritrovano
di nuovo coinvolti in un caso diffici...le!
Un poliziesco emozionante e di facile lettura con tante illustrazioni divertenti.
Nord-Sud edizioni.
Perchè il Natale sia un pensiero di pace e non una follia del consumismo: idee regalo in terracotta.
Un panetto di argilla sugli scaffali di Brico, un chilo del valore di 4 euro per dar vita ad una miriade di idee. Semplici addobbi, segnaposti e decorazioni per le confenzioni di dolci fatti in casa: perchè questo Natale sia messaggio di originalità, semplicità e affetto sincero.
I regali, quelli facciamoli ai bambini perchè si conservi quella magia, quell'attesa che rende prezioso ogni dono.
I regali, quelli facciamoli ai bambini perchè si conservi quella magia, quell'attesa che rende prezioso ogni dono.
Che fine hanno fatto gli scarabocchi?
Papà con la sciarpa (Giorgia, 3 anni e mezzo) |
Ai primi colloqui di scuola materna, le maestre mi mostrano il raccoglitore dei disegni fatti in classe...
Disegni?
Fotocopie riempite (dalle stesse maestre), collage ordinati, un quaderno anonimo, da dirli:
"Brave, siete state brave a fare i collage e a non essere uscite con i colori fuori dal bordo".
Questa è la nostra scuola? Che fine hanno fatto gli scarabocchi, la creatività? Come è possibile interpretare la libera espressione di ciascun bambino se lo si constringe a colorare dentro i bordi di figure stampate?
Da queste esperienze si deduce di quanto la scuola in questione, poco s'interessa di monitorare la crescita di ciascun bambino, attraverso il proprio modo di esprimersi ed interpretare la realtà. Condizioni fondamentali per rilevare elementi formativi, utili anche per creare una significativa interazione con la famiglia.
E' triste sfogliare pagine e pagine di stampe colorate e collage riempiti in modo ordinato, perfetto, sicuramente opera delle stesse insegnanti che frettolosamente rispondono alle scadenze dei programmi.
L'intervento diretto dell'insegnante dovrebbe muovere da un ascolto iniziale delle
esperienze, dei desideri e delle proposte infantili per una successiva
elaborazione e una restituzione in chiave progettuale; con temi da
sviluppare, storie da inventare, prodotti da fare in gruppo. Tali
obiettivi si perseguono attraverso la predisposizione di un ambiente che stimoli la fantasia, l'immaginazione e la creatività, l'uso
attento di immagini e stimoli, l'offerta di una differenziata gamma di
esperienze, quali: esplorare la realtà fisica e manipolare materiali,
organizzare, modificare, progettare interventi sull'ambiente; osservare,
analizzare, rappresentare la realtà scolastica ed extra-scolastica;
vivere in un ambiente esteticamente ed artisticamente valido.
Quali sono le finalità della scuola materna e in che modo vengono sviluppate, perchè non comunicare questo alle famiglie, più che mostrare un quaderno anonimo? E perchè molti genitori sono sfuggenti di fronte a queste tematiche fondamentali che riguardano i propri figli?
Le prime esperienze scolastiche segnano l'approccio formativo dei nostri figli, è proprio durante la scuola dell'infanzia che dovremmo pretendere maggiori chiarimenti.
Quali sono le finalità di una scuola materna?
1) Maturazione dell'identità
Una tale prospettiva formativa richiede e sollecita il radicamento nel
bambino dei necessari atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di
fiducia nelle proprie capacità, motivazione alla curiosità; richiede
inoltre l'apprendimento a vivere in modo equilibrato e positivo i propri
stati affettivi, ad esprimere e controllare i propri sentimenti e le
proprie emozioni, nonché a rendersi sensibile a quelli degli altri.
Analogamente, la scuola dell'infanzia rappresenta di per sé un luogo
particolarmente adatto a orientare il bambino e la bambina a riconoscere
ed apprezzare l'identità personale in quanto connessa alle differenze
fra i sessi, ed insieme a cogliere la propria identità culturale ed i
valori specifici della comunità di appartenenza, non in forma esclusiva
ed etnocentrica, ma in vista della comprensione di comunità e culture
diverse dalla propria.
2)Conquista dell'autonomia
Tale conquista richiede che venga sviluppata nel bambino la capacità di
orientarsi e di compiere scelte autonome in contesti relazionali e
normativi diversi, nel necessario riconoscimento delle dipendenze
esistenti ed operanti nella concretezza dell'ambiente naturale e
sociale. Ciò significa che il bambino si rende disponibile
all'interazione costruttiva con il diverso da sé e con il nuovo,
aprendosi alla scoperta, all'interiorizzazione ed al rispetto pratico di
valori universalmente condivisibili, quali la libertà, il rispetto di sé,
degli altri e dell'ambiente, la solidarietà, la giustizia e l'impegno
ad agire per il bene comune. Appare importante sviluppare nel bambino la
libertà di pensiero, anche come rispetto della divergenza personale,
consentendogli di cogliere il senso delle sue azioni nello spazio e nel
tempo e di prendere coscienza della realtà nonché della possibilità
di considerarla e di modificarla sotto diversi punti di vista.
c) Sviluppo della competenza
La scuola
dell'infanzia dovrebbe consolidare nel bambino le abilità sensoriali, percettive,
motorie, linguistiche e intellettive, impegnandolo nelle prime forme di
riorganizzazione dell'esperienza e di esplorazione e ricostruzione della
realtà.
Inoltre dovrebbe stimolare il bambino alla produzione ed interpretazione di messaggi, testi e situazioni, mediante l'utilizzazione di una molteplicità di strumenti linguistici e di capacità rappresentative. Dovrebbe valorizzare l'intuizione, l'immaginazione e l'intelligenza creativa per lo sviluppo del senso estetico e del pensiero logico.
Inoltre dovrebbe stimolare il bambino alla produzione ed interpretazione di messaggi, testi e situazioni, mediante l'utilizzazione di una molteplicità di strumenti linguistici e di capacità rappresentative. Dovrebbe valorizzare l'intuizione, l'immaginazione e l'intelligenza creativa per lo sviluppo del senso estetico e del pensiero logico.
La
scuola materna si deve avvalere di tutte le strategie e le strumentazioni
che consentono di orientare, sostenere e guidare proceduralmente lo
sviluppo e l'apprendimento del bambino.
Per approfondire:
Jona che visse nella Balena
Toccante film realizzato da Roberto Faenza, tratto dal romanzo autobiografico di Jona Oberski, intitolato Anni d'infanzia. Colonna sonora di Ennio Morricone.
"Anche se andassi nella valle della morte
"Anche se andassi nella valle della morte
non temerei male alcuno,
perchè tu sei sempre con me.
Perchè tu sei il mio appoggio, il posto più sicuro per me.
Al tuo cospetto io mi sento tranquillo".
- La maestra ci faceva cantare, ma io non riuscivo perchè non capivo le parole...
(da Jona che visse nella balena)
mercoledì 1 dicembre 2010
Dall'alto del Cielo al fondo del mare
"C'era una volta..." e ha inizio l'avventura. Tra il buio degli abissi e il
cielo terso dell'estate, il profumo del mare e la "Tramontana" cattiva,
folletti rinchiusi, chiavi nascoste, isole fantastiche e desideri da
esprimere. L'amicizia è coraggio......,
e così, al largo di un placido porticciolo dai colori mediterranei,
prende vita e si dipana l'avventura di tre amici che insieme vinceranno
le proprie paure. La delfina Onda sfiderà il feroce squalo nero e il
merlo Brezza riuscirà a finalmente a spiccare il primo volo della sua
vita e, insieme al saggio pescatore, affronteranno la crudele strega
Tramontana restituiranno la libertà ai folletti imprigionati nel
castello. Il cielo, la terra e il mare si incontrano nel luogo
dell'amicizia, un luogo dove tutto è possibile e dove il cielo della
Svezia si è incontrato con il mare della Puglia.
Dall'alto del cielo al fondo del mare
di Martin Widmark
Illustrazion di Pietro Galeoto
Musica di Mats Sundin
Animazione e montaggio video di Marco Trisorio
Coordinamento editoriale di Milena Galeoto
cielo terso dell'estate, il profumo del mare e la "Tramontana" cattiva,
folletti rinchiusi, chiavi nascoste, isole fantastiche e desideri da
esprimere. L'amicizia è coraggio......,
e così, al largo di un placido porticciolo dai colori mediterranei,
prende vita e si dipana l'avventura di tre amici che insieme vinceranno
le proprie paure. La delfina Onda sfiderà il feroce squalo nero e il
merlo Brezza riuscirà a finalmente a spiccare il primo volo della sua
vita e, insieme al saggio pescatore, affronteranno la crudele strega
Tramontana restituiranno la libertà ai folletti imprigionati nel
castello. Il cielo, la terra e il mare si incontrano nel luogo
dell'amicizia, un luogo dove tutto è possibile e dove il cielo della
Svezia si è incontrato con il mare della Puglia.
Dall'alto del cielo al fondo del mare
di Martin Widmark
Illustrazion di Pietro Galeoto
Musica di Mats Sundin
Animazione e montaggio video di Marco Trisorio
Coordinamento editoriale di Milena Galeoto
martedì 30 novembre 2010
Max e Lara, investigatori privati di Martin Widmark
Max e Lara investigatori privati, finalmente in Italia!
Con i loro avvincenti misteri da risolvere a Vallebella, un piccolo paese dove tutti si conoscono.
La serie di gialli per ragazzi che ha spopolato in diversi paesi, adesso anche in Italia:
"Mistero in albergo " e"I diamanti scomparsi"
Editi dalla casa editrice Nord-Sud della Salani
Nella sola Svezia
[oltre 1.000.000 di copie vendute!]
Tradotti in ben 24 lingue.
Tanto da essere stati scelti per una produzione cinematografica e televisiva.
Dove i piccoli investigatori sono interpretati dai piccoli attori: Skådespelarna Matilda Gran e Theodor Runsjö.
Un successo che ha reso Martin Widmark uno dei giganti della narrativa europea, soprannominato, l' Agata Christie dei bambini...
Non è difficile capire perché
-- i suoi libri sono facili da leggere, ma difficili da risolvere! -
Max e Lara, disegnati dalla geniale illustratrice Helena Willis
Max e Lara, investigatori privati di Martin Widmark
Illustrazioni di Helena Willis
Musica di Mats Sundin
Coordinamento editoriale a cura di Milena Galeoto
Montaggio video di Marco Trisorio
Mistero in albergo - clicca qui per acquistarlo on-line
I diamanti scomparsi - clicca qui per acquistarlo on-line
Con i loro avvincenti misteri da risolvere a Vallebella, un piccolo paese dove tutti si conoscono.
La serie di gialli per ragazzi che ha spopolato in diversi paesi, adesso anche in Italia:
"Mistero in albergo " e"I diamanti scomparsi"
Editi dalla casa editrice Nord-Sud della Salani
Nella sola Svezia
[oltre 1.000.000 di copie vendute!]
Tradotti in ben 24 lingue.
Tanto da essere stati scelti per una produzione cinematografica e televisiva.
Dove i piccoli investigatori sono interpretati dai piccoli attori: Skådespelarna Matilda Gran e Theodor Runsjö.
Un successo che ha reso Martin Widmark uno dei giganti della narrativa europea, soprannominato, l' Agata Christie dei bambini...
Non è difficile capire perché
-- i suoi libri sono facili da leggere, ma difficili da risolvere! -
Max e Lara, disegnati dalla geniale illustratrice Helena Willis
Max e Lara, investigatori privati di Martin Widmark
Illustrazioni di Helena Willis
Musica di Mats Sundin
Coordinamento editoriale a cura di Milena Galeoto
Montaggio video di Marco Trisorio
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I diamanti scomparsi - clicca qui per acquistarlo on-line
Martin Widmark su Radio Capital
Antonio Iovane intervista Martin Widmark su Radio Capital.
Interprete, Milena Galeoto.
Interprete, Milena Galeoto.
Ondivago
Ospite di Ondivago, intervistata da Max Ponte nella puntata sulla narrativa per ragazzi.
giovedì 28 ottobre 2010
Il Parco dei Desideri
Questa è una storia che parla di desideri.
Sai, il desiderio è quel sentimento che hai quando vuoi tanto qualcosa -- quello si chiama "desiderio".
Immagino che hai avuto tanti desideri in vita tua.
E' vero?
Questa storia, però, non riguarda desideri ordinari.
No, parla di desideri che non sapevi di avere. E, soprattutto... puoi desiderare qualcosa che hai già? Vediamo.
Guarda quella grande città con quelle alte costruzioni e strade affollate.
La vedi?
Auto che strombazzano, motociclette e autobus diretti qua e la.
Puoi ascoltarli?
Ogni cosa è così grande, così rumorosa e caotica.
Ogni cosa?
No...se guardi più da vicino, puoi vedere uno spazio verde proprio tra quei palazzi grigi e quella grande gru.
Lo vedi?
E' un parco.
E' il Parco dei Desideri. Si dice che gli alberi in questo parco siano molto più vecchi della stessa città. E si dice anche che una volta ci viveva un Genio da qualche parte, tra gli alberi nel parco. Forse è soltanto una vecchia leggenda perché nessuno l'ha mai visto.
Quando ti addentri nel parco, il rumore della città lentamente svanisce.
Adesso ascolta il cinguettio degli uccelli, lo ascolti? E il prato è così verde e così soffice sotto i tuoi piedi che desideri toglierti le scarpe.
Lo senti sotto i tuoi piedi scalzi?
-Non osare calpestare il mio prato! Grida un uomo improvvisamente.
E' il signor Urbano, il guardiano del parco.
E' molto severo ed è sempre infuriato.
Così, tieni un occhio su di lui, va bene?
Vedi quella piccola fontana laggiù?
Sì, quella bianca con la donna che regge due vasi.
E' la fontana dei desideri. I visitatori del parco gettano le monete nell'acqua ed esprimono un desiderio.
Ecco perché questo parco è chiamato il Parco dei Desideri.
Ma guarda! Dietro la fontana si nascondono due bambini.
Li vedi?
Sono Ruben e Rebecca.
Qui ha inizio la loro meravigliosa avventura.
Il Parco dei desideri di Martin Widmark
Ilustrazioni e montaggio video di Marco Trisorio
Musica di Mats Sundin
Traduzione e coordinamento editoriale a cura di Milena Galeoto
sabato 23 ottobre 2010
Le Avventure di Tyko Flores
A gennaio 2011, in Svezia, in uscita la prima trilogia firmata Martin Widmark, prossimamente, ci auguriamo, anche in Italia.
Intanto, mi aspetta un massiccio lavoro di traduzione e adattamento.
Milena Galeoto
venerdì 22 ottobre 2010
martedì 12 ottobre 2010
SIND'/FARAUALLA
FARAUALLA è la più profonda cavità carsica della Murgia, l'altopiano pugliese.
È una voragine che si apre fra distese di grano, pascoli e masserie, isola di silenzi che ha ispirato credenze popolari.
FARAUALLA è un nome di origine incerta la cui pronuncia riempie la bocca di voce. Come quando una parola dimentica il suo significato per ritornare suono, puro, primitivo e potente. Questa nuova percezione accresce la forza della vocalità e fa si' che la voce restituisca l'istinto nel canto. Così di bocca in bocca si tramandano, moltiplicandosi, pezzi di voci e di storie.
L'immaginario di FARAUALLA e' segnato da un'abitudine antica all'Ascolto. Nelle nostre orecchie l'intreccio di lingue e canti è Storia e Gioco sonoro.
Il quartetto vocale FARAUALLA è nato nel 1995. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull'uso della voce come "strumento", attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti.
Gli esiti di questo lavoro si ritrovano nel repertorio FARAUALLA, nelle composizioni originali, che spesso si evolvono a partire da una matrice improvvisativa, come nei brani tradizionali.
Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo.
La Puglia è presente nel "suono" che connota la formazione barese, negli strumenti a percussione che accompagnano l'esecuzione, nello stesso nome del gruppo.
lunedì 11 ottobre 2010
Intervista ad Helena Willis, illustratrice della famosa serie Lasse and Maja, conosciuti in Italia con il nome di Max e Lara, investigatori privati
di Milena Galeoto
Bene, dico
loro di disegnare e disegnare e disegnare… La maggior parte del lavoro si può imparare da soli. Ma è anche divertente e utile andare a scuola d'arte, naturalmente. Amavo
quello. Forse soprattutto perché incontravo la gente con lo stesso interesse
come il mio.
Cosa ti ispira quando disegni, immagini i personaggi dalle descrizioni e cosa succede quando tu interagisci con lo scrittore?
Helena Willis |
Da quanto
tempo disegni? Cosa significa il disegno per te?
Disegno da una vita.
Ma sono una illustratrice freelance dal 1991, quando ho lasciato l’istituto d’arte.
Amo disegnare e
questo è il miglior lavoro che io possa immaginare.
Non mi piacerebbe
fare altro… forse scrivere un po’ di più.
Tu sei un’illustratrice
molto conosciuta per la famosa serie dei piccoli investigatori Lasse e Maja,
quando penso a loro, io vedo le tue
illustrazioni nella mia mente: che sensazione
è dare un volto hai personaggi, sapendo quanto questo possa dare la
giusta cornice al racconto?
Domanda
difficile. I non metto mai le parole a questo processo. Ma provo a sentire il
testo e fare le immagini che sento nello stesso modo. E aggiungo qualcosa di mio
anche.
Cosa
consigli ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere?
Cosa ti ispira quando disegni, immagini i personaggi dalle descrizioni e cosa succede quando tu interagisci con lo scrittore?
Ottengo il testo dall’autore e lo leggo più volte, così
il testo mi ispira di più.
Ma anche cerco su Google tantissime immagini per l’ambientazione
del racconto. Ho appena finito il nuovo libro di Lasse e Maja, intitolato: “Il Mistero
in Ospedale”. Ho cercato tra tante vecchie immagini di ospedali e infermieri.
Adoro questo. Ma io non ho interagito con lo scrittore durante la realizzazione
di tutta una serie come Lasse e Maja.
Noi non lo facevamo fin dall’inizio. Noi siamo grandi
amici, Martin Widmark ed io, ci incontriamo spesso ma raramente parliamo di
lavoro.
L’ambito
creativo è molto delicato quando tu interagisci con chi ti chiede un lavoro,
proprio per adattare il tuo stile alle richieste, vero? Così chi fa questo
lavoro è una persona molto sensibile, come concili il tuo essere sensibile con
il mondo degli affari, qualche volta, molto duri da affrontare?
Io ho pochi amici in questo settore ai
quali posso chiedere quando non so cosa fare con un’immagine o giusto per
sapere cosa pensano. Quello è un grande aiuto. Il più delle volte lo so da me.
E il mondo degli affari cerco di dimenticarlo quando lavoro. Io devo ricordare
sempre chi sono in tutto questo. Ma ho tante scadenze! E quelle sono importanti
da seguire.
In english
1) For how
long have you been drawing? What does drawing mean to you?
I´ve been
drawing for all my life. But a have been a freelance illustrator since 1991
when I left Art School. I love drawing and it is the best work I can think of.
I would not like to do anything else ... well maybe write a bit more.
2)You are a very known
illustrator of the famous Lasse and Maja's books series, when I think
about Lasse and Maja, I see your illustrations in my mind: what sensation is to
give a face to the characters, knowing how this give a right frame to the tale?
Hard question. I never put words to the process. But I try to feel the text
and make pictures that feel the same ... and I add some of myselt also.
3) What do you suggest to the young people when they want to do this job?
3) What do you suggest to the young people when they want to do this job?
Well, I tell them to draw and draw and draw. Most of the work you can learn
yourself. But it is also fun and helpful to go to Art School of course, I loved
that. Maybe most of all because I met people with exactly the same interests
like me.
4) What does it inspire you
when you draw, do you imagine the characters from the descriptions in the tale
and how does it work when you interact with the writer?
I get the text from the author and I read it several times, and the text
inspires me the most. But I also Google a lot for pictures for the environment
in the book. I just finished the new LasseMaja-book and it is called The
Hospital-mystery. I searched a lot on internet for old pictures from hospitals
and nurses and so on. I love that.
But I don’t interact with the author at all in the middle of a book series
like Lasse and Maja. We did that a lot in the beginning. Now we are great
friends Martin Widmark and I - and we often meet - but we seldom talk about the
work.
5)The creativity field is very delicate when you interact with who ask your work, just to adapt your style to his/her request, true? So who does this job is a very sensitive person, how do you conciliate your sensitive being with the business world, sometime, very hard to face?
5)The creativity field is very delicate when you interact with who ask your work, just to adapt your style to his/her request, true? So who does this job is a very sensitive person, how do you conciliate your sensitive being with the business world, sometime, very hard to face?
I have a few friends in my field that I can ask when I don’t know what to
do with a picture or just want to check what they think. That´s is a big help.
Most of the times I know this myself though.
And the business world I really try to forget when I work. I must remember
who I am myself in all this. But I have a lot of deadlines! And those are
important to follow.
martedì 28 settembre 2010
Come nascono i gialli per ragazzi (intervista a Martin Widmark)
di Milena Galeoto
Come nascono i tuoi gialli per ragazzi?
Nascono, prima di tutto, perché amo questo genere di storia e credo che sia perfetto per i bambini. Perché sono scritti in un linguaggio semplice ma le storie restano complesse. Questo stimola nei bambini la curiosità e la voglia di scoprire i responsabili del reato, sforzandosi di seguire la logica delle loro azioni.
E’ questo quindi il segreto che rende i tuoi gialli molto seguiti? Leggendoli, ho notato di quanto tu renda i bambini gli unici capaci di leggere nel cuore dei “cattivi”, riuscendo, nel corso della storia a mostrare la loro parte buona.
Esattamente, giusta interpretazione. I protagonisti di questi gialli sono due bambini e l’evolversi delle loro vicende mostra anche a noi adulti come, rispetto a loro, siamo disabituati a leggere le differenti sfaccettature della realtà, vedendone solo un lato: quello che noi “vogliamo” vedere, condizionati dalle nostri schemi mentali, dalle nostre sovrastrutture. I bambini c’insegnano come sia semplice arrivare al cuore della gente e trovare la parte migliore. Ed è questo che Lasse e Maja ci mostrano: i cattivi hanno un cuore e sono, spesso, esseri molto fragili.
Prima di scrivere una storia, la vedi già completa o t’ispiri man mano che la scrivi?
Prima di scrivere una storia, la vedo già realizzata, come l’insieme di tante sequenze di un film così descrivo ciò che vedo.
C’è un autore che ami da sempre e che, in qualche modo, ha influenzato il tuo stesso modo di scrivere storie per ragazzi?
Certamente, è Hergé con le sue avventure di Tintin
Tintin il giovane reporter, protagonista di avventure in ogni parte del mondo insieme all'inseparabile cagnolino Milù, proprio come la tua Nelly Rapp e il suo inseparabile London, compagno a quattro zampe.
Giusto, Nelly Rapp che va a caccia di mostri.
Lasse e Maja e Nelly Rapp, ti hanno reso famoso nel tuo paese, divenendo delle serie televisive e cinematografiche, come la vivi la fama.
Personalmente, amo molto che i miei lavori vengano apprezzati. Sono i miei libri ad essere famosi, non io… Io non amo molto la notorietà e vorrei sempre rimanere un po’ anonimo per non vivere le tensioni che nascono dalle aspettative degli altri. Ho bisogno di mantenere questo distacco, anche per scrivere più serenamente, continuando a divertimi nel farlo.
Speriamo presto di leggere in Italia, le altre avvincenti avventure di Lasse e Maja e Nelly Rap. Per il momento abbiamo soltanto due racconti della serie Lasse e Maja. Tu che oltre ad essere un sensibile scrittore, sei un educatore, sai spiegarci le differenze che hai colto girando per le scuole italiane, rispetto al tuo paese.
Amo molto l’Italia, soprattutto per il patrimonio che possiede, la sua cultura, la sua arte... ma credo che debba salvaguardare meglio i suoi bambini, la scuola, le iniziative che li rendano più partecipi e meno soli. Ho girato città come Roma, Firenze, Bologna, Venezia, il Sud Italia dove ho amici molto ospitali. E gli stessi, lamentano i pochi spazi dedicati ai loro bambini. Ecco, un paese, dovrebbe sapere che è nell’istruzione, nella cura dei più piccoli che è possibile migliorarsi.
Allora ti aspettiamo a Novembre e ci auguriamo che questo tuo messaggio possa essere colto da insegnanti sensibili e genitori perché il mondo dei ragazzi possa avere maggiore attenzione. Grazie Martin, come al solito, è un piacere chiacchierare con te.
Grazie a te Milena e a tutti coloro che ci seguono.
Martin Widmark |
Come nascono i tuoi gialli per ragazzi?
Nascono, prima di tutto, perché amo questo genere di storia e credo che sia perfetto per i bambini. Perché sono scritti in un linguaggio semplice ma le storie restano complesse. Questo stimola nei bambini la curiosità e la voglia di scoprire i responsabili del reato, sforzandosi di seguire la logica delle loro azioni.
E’ questo quindi il segreto che rende i tuoi gialli molto seguiti? Leggendoli, ho notato di quanto tu renda i bambini gli unici capaci di leggere nel cuore dei “cattivi”, riuscendo, nel corso della storia a mostrare la loro parte buona.
Esattamente, giusta interpretazione. I protagonisti di questi gialli sono due bambini e l’evolversi delle loro vicende mostra anche a noi adulti come, rispetto a loro, siamo disabituati a leggere le differenti sfaccettature della realtà, vedendone solo un lato: quello che noi “vogliamo” vedere, condizionati dalle nostri schemi mentali, dalle nostre sovrastrutture. I bambini c’insegnano come sia semplice arrivare al cuore della gente e trovare la parte migliore. Ed è questo che Lasse e Maja ci mostrano: i cattivi hanno un cuore e sono, spesso, esseri molto fragili.
Prima di scrivere una storia, la vedi già completa o t’ispiri man mano che la scrivi?
Prima di scrivere una storia, la vedo già realizzata, come l’insieme di tante sequenze di un film così descrivo ciò che vedo.
C’è un autore che ami da sempre e che, in qualche modo, ha influenzato il tuo stesso modo di scrivere storie per ragazzi?
Certamente, è Hergé con le sue avventure di Tintin
Tintin il giovane reporter, protagonista di avventure in ogni parte del mondo insieme all'inseparabile cagnolino Milù, proprio come la tua Nelly Rapp e il suo inseparabile London, compagno a quattro zampe.
Giusto, Nelly Rapp che va a caccia di mostri.
Lasse e Maja e Nelly Rapp, ti hanno reso famoso nel tuo paese, divenendo delle serie televisive e cinematografiche, come la vivi la fama.
Personalmente, amo molto che i miei lavori vengano apprezzati. Sono i miei libri ad essere famosi, non io… Io non amo molto la notorietà e vorrei sempre rimanere un po’ anonimo per non vivere le tensioni che nascono dalle aspettative degli altri. Ho bisogno di mantenere questo distacco, anche per scrivere più serenamente, continuando a divertimi nel farlo.
Speriamo presto di leggere in Italia, le altre avvincenti avventure di Lasse e Maja e Nelly Rap. Per il momento abbiamo soltanto due racconti della serie Lasse e Maja. Tu che oltre ad essere un sensibile scrittore, sei un educatore, sai spiegarci le differenze che hai colto girando per le scuole italiane, rispetto al tuo paese.
Amo molto l’Italia, soprattutto per il patrimonio che possiede, la sua cultura, la sua arte... ma credo che debba salvaguardare meglio i suoi bambini, la scuola, le iniziative che li rendano più partecipi e meno soli. Ho girato città come Roma, Firenze, Bologna, Venezia, il Sud Italia dove ho amici molto ospitali. E gli stessi, lamentano i pochi spazi dedicati ai loro bambini. Ecco, un paese, dovrebbe sapere che è nell’istruzione, nella cura dei più piccoli che è possibile migliorarsi.
Allora ti aspettiamo a Novembre e ci auguriamo che questo tuo messaggio possa essere colto da insegnanti sensibili e genitori perché il mondo dei ragazzi possa avere maggiore attenzione. Grazie Martin, come al solito, è un piacere chiacchierare con te.
Grazie a te Milena e a tutti coloro che ci seguono.
Lasse-Maja |
Nelly Rapp |
Nelly Rapp |
mercoledì 22 settembre 2010
martedì 21 settembre 2010
Il Parco dei Desideri
Questa è una storia che parla di desideri.
Tu sai, il desiderio è quel sentimento che tu hai quando vuoi tanto qualcosa: quello si chiama desiderio.
Io immagino che tu hai avuto tanti desideri nella tua vita. E’ vero? Questa storia, però, non riguarda desideri ordinari. No, riguarda i desideri che tu non sapevi di avere. E soprattutto… Puoi tu desiderare qualcosa che hai già? Vediamo. Guarda quella grande città – con quelle alte costruzioni e strade affollate. Puoi vederla? Auto che strombazzano, motociclette e pullmans diretti qua e la. Puoi tu ascoltarli? Ogni cosa è così grande, così rumorosa e caotica. Ogni cosa? No…se tu guardi più vicino, tu puoi vedere uno spazio verde proprio tra quei palazzi grigi e quella grande grù. Puoi vederlo? E’ un parco. E’ il Parco dei Desideri. Si dice che gli alberi in questo parco sono molto più vecchi della stessa città. E si dice anche che una volta viveva un Genio da qualche parte tra gli alberi nel parco. Forse è soltanto un vecchio racconto perché mai nessuno l’ha mai visto. Quando ti addentri nel parco, il rumore della città lentamente svanisce. Adesso tu puoi ascoltare il cinguettio degli uccelli, lo senti? E il prato è così verde e così soffice sotto i tuoi piedi che desideri toglierti le scarpe. Puoi sentirlo sotto i tuoi piedi scalzi? -“Non osare calpestare il mio prato!”, grida un uomo improvvisamente. E’ il signor Urbano Fracasso, il guardiano del parco. E’un uomo molto severo e sempre furioso. Vedi quella piccola fontana laggiù? Si, quella bianca con la donna che regge due vasi. E’ la fontana dei desideri. I visitatori nel parco gettano piccole monete nell’acqua e segretamente desiderano qualcosa. Quello è perché questo parco è chiamato il Parco dei Desideri. Ma guarda! Dietro la fontana si nascondono due bambini. Li puoi vedere? Sono Ruben e Rebecca. Qui ha inizio la loro meravigliosa avventura.
Copertina del Drömmarnas Park |
la fata del parco |
La fontana dei desideri |
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Jan Johansson - Visa Från Utanmyra (Il canto della foresta)
Jan Johansson (16 Settembre 1931 – 9 Novembre 1968) era un pianista jazz svedese. Non molto conosciuto fuori la scandinavia, le sue registrazioni non sono ampliamente disponibili, Jazz på svenska (Jazz in Svezia) ha venduto più che un quarto di un milione di copie, ed è la migliore versione di jazz svedese. Famoso per la colonna sonora di Pippi calzelunghe.
lunedì 20 settembre 2010
ALBANIA - ORGOGLIO E PREGIUDIZIO
Voce narrante: Daniela Selimi
Montaggio di Milena Galeoto
In occasione della prova didattica di Metodologia qualitativa per la ricerca sociale dell'Università degli studi del Salento.
lunedì 30 agosto 2010
Praison Jelonta - Ghetonia
Praison jelonta
testo di Vito Domenico Palumbo
Praison jelonta, ce kratestu mali
Senza mai na votosi pleon ampì
Praison jelonta, afsili i ciofali,
mi kita m’in embàta ‘is kanonì.
Addhes vastù krusegna ta maddhìa
Pleon òria zosi, a chili rotino
Esù vasta fse gala ti kardìa
Ce a mmaddia fse madonna spittarà.
Ise sekundo on’ijo janomeni
Ca cino pu tori cino termeni.
Addhes jelù tu jenu atti fotìa
Kanonònta a guaitàto manechò
Esù klei nes to klama is ghetonia
Perni i jeio ‘st’ammaddìa os aftechò.
‘su t’orio to gapà, ce to nnorizi
Us fiuru pu sta vaddhi tus fili
Se kulusà o jarai ca tu mmirizi
Ise pleon oria fs’ole…echi e fsichi.
traduzione:
Vai sorridente
Vai sorridente ed altera
senza mai voltarti indietro
vai sorridente e a fronte alta
non curandoti di chi ti guarda.
Altre hanno capelli d’oro
Più bella vita e rosse labbra
Tu hai il cuore di latte
E gli occhi splendenti di madonna.
Tu sei fatta come il sole
Che riscalda soltanto chi vede.
Altre ridono del tormento degli altri
Badano solo a se stesse
Tu piangi se piangono gli altri
E porti il sorriso negli occhi dei poveri.
Tu ami il bello e il sapere
E baci i fiori quando li disponi
Il tuo profumo attira la farfalla.
Sei la più bella di tutte…hai un’anima.
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