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| Illustrazione - Milena Galeoto |
finiva, prendevo una sediolina e sedevo accanto a lei, appoggiando la testa sulle sue ginocchia. Lei mi accarezzava e in quel silenzio ho coltivato l'amore per la vita.
#Grazie, nonna.
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| Illustrazione - Milena Galeoto |

traverso incontri dove ci si
presenta per nome, dove non si prevarica l'altro alzando il tono della
voce e dove consapevolmente il "bene comune" possa essere l'obbiettivo
da perseguire. Così, come madre o padre, prima di volere qualcosa per
mio figlio, penso al resto della classe, alle possibilità degli altri
genitori, prediligendo la possibilità che tutti i bambini possano
condividere uno stato di benessere più che un sistema competitivo. Per
questo, non essendo noi adulti abituati a pensare democratico, molti di
noi sono vittime della "competizione", della "sindrome da prima donna".
Invito, invece a sforzarsi di accogliere l'altro come risorsa,
invitandolo alla conoscenza, qualora fosse prevenuto di fronte ai
diritti imprescindibili di una persona. Educando... Noto invece che in
uno stato di isolamento, di mancato dialogo, si dia più spazio
all'interpretazione, ai preconcetti, a forme bieche di individualismo
dove l'altro viene visto come persona da usare per i propri obbiettivi
personali. E in questo senso lo stato democratico diventa privo di
fondamenti necessari per tenerlo in vita. Rivalutare il concetto di
"persona" è il primo passo per ricostruire uno stato democratico.