venerdì 27 agosto 2010

La calma è la virtù dei forti

Non ho tempo per rilassarmi. Vi suona familiare? La gente, quando pensa a come cambiare la propria vita, si lamenta soprattutto di avere troppo poco tempo… Ma non è solo una scusa?
Un giorno domandai a un maestro di yoga quanto praticava ogni giorno, la risposta sorprendente fu: almeno 5 minuti. Cinque minuti, gli bastavano per trovare rilassamento e rigenerazione. Cinque minuti possono cambiare la vita e se si arriva a cinque, non sarà difficile arrivare a dieci, venti, fino a quando le pratiche di rilassamento diverranno una sana abitudine. Una di queste pratiche efficace è il MANTRA*, in questo caso, s’impiega come mezzo per modulare il respiro e rilassare la respirazione. Basta scegliere una parola senza senso o un suono che vi suona dolce e piacevole.
Alcuni si servono anche di brevi frasi, come: “Lascia andare, rilassati” Oppure semplici suoni come Mmmmmmmm
Iiiimmmmm
Ooommmm
Shaaaaammmmm
E’ utile:
1. Sedersi comodamente
2. Chiudere gli occhi
3. Cominciare a pronunciare il mantra a voce alta. Prolungando il suono per circa dieci secondi
4. Gradualmente abbassare la voce
5. Iniziate per cinque minuti, incrementando di giorno in giorno fino a venti.
6. Alcune volte vi piacerà prolungarlo, altre no, e andrà bene lo stesso.
O semplicemente, immergetevi nella bellezza di questo Mantra…
 

*La parola mantra deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite manas (mente) e trayati (liberare). In alcune culture e religioni orientali, la pratica del mantra è considerata in grado di liberare la mente dai pensieri.  


lunedì 23 agosto 2010

Pep-art

Giuseppe Marchegiani, 39 anni, un artista italiano che si è formato all'istituto d'arte di Pescara , esprime la sua creatività come fashiondesigner e illustratore. I suoi colori: essenziali, brillanti che delineano i personaggi in forme uniche, lasciando trasparire con energia le caratteristiche di ciascuno. Volti che diventano icone pop, glossy che difficilmente passano inosservate. Ipnotiche nelle loro sequenze cromatiche. Santificate da aureole color oro, dissacranti e sarcastiche quando rivolte al potere. Rosso fuoco, blu elettrico, oro incandescente in un gioco psichedelico che cattura lo spettatore con seduzione tanto da trovare davvero irresistibile la Pep-art. E allora perché no, un mondo alla Marchegiani, stampato su maglie, complementi d’arredo per ridare vita ai nostri ambienti, ravvivandoli con i suoi colori.

Giuseppe Marchegiani, 39 years old, an italian artist, graduated at the Art Istitute in Pescara, Italy. 
He expresses his creativity like fashion designer and illustrator. His colours are essential, brilliant which represent the characters in unique shapes, implying energy with the characteristics of each. The portraits become pop icons, glossy, unlikely they go unnoticed. They are hypnotic in their color sequences.Flame red, electric blue, glowing gold in a psychedelic game that captures the viewer with seductive enough to really find irresistible the Pep-art.

Milena Galeoto, ritratta da Giuseppe Marchegiani

domenica 20 giugno 2010

Acaya









C'era una volta,
in un paesino del sud, il chiasso festoso di bambini a inseguire una palla nella piazza.

La nostalgia di sguardi anziani a fare i conti con la vita.
I passi stanchi di vita vissuta e la sorpresa negli occhi di una bimba che correva tra le luminarie, messe su per quel santo che protegge tutti dall'arco, compresa me.




venerdì 18 giugno 2010

Domani è un altro giorno / Viola Valentino



Esclusiva Friendly Town, presentazione del brano "Domani è un
altro giorno" di Viola Valentino realizzata da Milena e Pietro Galeoto.

Il brano contro l'omofobia grido di denuncia e preghiera di speranza affinché nel nostro paese le cose cambino. "Domani è un altro giorno" per sensibilizzare l'opinione
pubblica su un problema drammatico che spesso viene trascurato dalla
stampa. Al quale troppi si stanno abituando. Per il quale è necessaria
subito una legge.
http://www.youtube.com/watch?v=nvwxkrfUhg8&feature=player_embedded

martedì 25 maggio 2010

Mammanarchica ovvero l'anarchia di mamma Francesca

di Milena Galeoto

C’è una schiera di mamme on-line, di forum al femminile, nei quali, ahimè, si assiste allo scambio di dosaggi farmacologici o rimedi naturali per combattere la depressione post-partum”. Poi, grazie al cielo, emergono blog di mamme ironiche, di quelle capaci di strapparti un sorriso e farti ritrovare la serenità di sbagliare in santa pace.  Mamme fuori dai comuni manuali, di quelli capaci soltanto d’incrementarti i sensi di colpa, di non farti sentire all’altezza, solo perché tuo figlio, ad esempio, non gattona o ancora fa la cacca addosso a soli due anni. Mamme che, finalmente, mostrano con ironia che mamme non si nasce, che sono i figli a suggerirci cosa è meglio per loro, ascoltando anche le bambine che sono in noi.
Tra queste c’è Francesca e il suo essere mamma Punk, quello stesso Punk che ha reso il “rock classico”, molto più coinvolgente, colorito. E ti ritrovi Francesca-Romana-Gallerani-Punk, sulla home di un social network come fb, ritratta in “lezioni di Bigbab”, tra le strade di Genova ad aspettare il papà che, prontamente, commenta di fronte all’immagine del figlio che gonfia un enorme pallone di gum: “il mio bambino...il mio bambino.” E capisci che l’essere genitori è gioia condivisa quando riesci a viverla attraverso il tuo stesso essere bambino.
Immagini e stati molto eloquenti che farebbero bene alle mamme che hanno paura di sbagliare, rinchiuse in quegli schemi che tolgono ossigeno ai loro bambini.
E’ l’autoironia di Francesca, l’eredità preziosa che stimola l’intelligenza dei suoi figli in maniera vitale e costruttiva.
Naturalmente, non tutti colgono l’educazione punk con ironia e non sono pochi quelli infastiditi dalla sfacciataggine di chi è capace a sconvolgere i modelli sociali con una così disarmante naturalezza.
Non sono poche le mamme che mi scrivono in privato, attraverso il blog di A.M.A.TI, nato con l’obbiettivo dell’auto-mutuo-aiuto. Molte di esse, si sentono smarrite, svuotate, lamentano l’assenza del compagno piuttosto che degli amici, familiari o istituzioni.
Uno dei miei consigli, oltre al supporto reciproco che possono ottenere dal blog A.M.A.Ti, durante il nostro incontro settimanale, “a voce”, su Skype, è quello di dare una sbirciata ai vivaci articoli dell’anarchica mamma Francesca-Romana-Punk e al messaggio celato dietro la sua ironia al vetriolo: tramutare il ruolo di madre, in esperienza di vita condivisa, occasione di crescita, condita con una sana leggerezza.
Insomma, non prendiamoci troppo sul serio, direbbe Francesca e mi raccomando, niente mimose e niente feste delle donna e bambini ingessati da adulti che cantano come Al Bano, per carità, meglio una sana bigbubble scoppiata in faccia, scorazzando per i parchi di Genova.



http://mammanarchica.wordpress.com/

lunedì 24 maggio 2010

Lo scrittore svedese innamorato del Salento


                                   
di Marcello Tarricone

Martin Widmark è un autore molto conosciuto nell’ambito dell’editoria per ragazzi e con orgoglio, sottolinea il fatto di essere al primo posto nelle vendite in Svezia e in altri paesi europei... “Ho superato Harry Potter!” Annuncia con aria di rivincita.
“Parlami della tua terra, raccontami della tua gente, di quei villaggi sul mare”, chiede senza falsi pudori all’amica salentina. “Ogni volta che mi racconti della tua infanzia, quando la nonna diceva il rosario sistemando le orecchiette per lasciarle asciugare, la mia fantasia vola e perfino questi lunghi inverni svedesi sembrano accorciarsi”.
“Il pensiero di sedermi in un caffè sul Mediterraneo mi scalda l’anima e inizio a creare, a sentirmi ispirato”, continua.
“Voglio farti un regalo, Milena, voglio scrivere una storia che racchiuda la forza di una bella amicizia e che abbia il potere di unire i nostri mondi, di superare qualsiasi distanza; creare un mondo dove il tuo sole incontra la mia nordica anima”.
Nasce così “Dall’alto del Cielo al fondo del Mare”, un inno all’amicizia, una preziosa storia colorata di cielo e di mare. Gli stessi colori che dipingono i sogni di ogni bambino.
Finalmente, Martin decide di visitare il Salento con una forte emozione nel cuore. E’ Santa Maria al Bagno a ospitare lui e la sua famiglia.
Michele li accoglie nel suo bed&breakfast vicino al mare con un pacco di friselle, olio e pomodori per condirle, una bottiglia di primitivo e un grande sorriso. Così ogni mattina dopo una breve corsa sul mare, davanti ad una moka profumata di caffè, Martin scrive sul suo balconcino mediterraneo, respirando la brezza marina nel caldo sole di giugno.
“Come scrittore ti senti benvenuto in una terra come questa. La costa frastagliata su questo mare così limpido ti fanno sentire grato di esistere.
Amo questa terra e il pensiero di essa scalderà nuovamente i miei inverni, scioglierà il ghiaccio nelle fitte foreste svedesi perché questo sole brucia dentro per sempre”.
http://www.martinwidmark.se/

Martin Widmark, Milena Galeoto, Pietro Galeoto

domenica 23 maggio 2010

Disamistade


Che ci fanno queste figlie
a ricamare a cucire
queste macchie di lutto
rinunciate all'amore
fra di loro si nasconde
una speranza smarrita
che il nemico la vuole
che la vuol restituita

(da Disamistade di Fabrizio De Andrè
foto di Milena Galeoto)
- In memoria di Giovanni Falcone -

martedì 13 aprile 2010

Per(le)preziose

Quando un depliant pubblicitario, inizia a prendere forma, è possibile restituire alla natura un po' di sollievo, trasformando la carta in perle preziose... Per(le) preziose donne che amano accessori originali che le rendono uniche.





domenica 14 marzo 2010

Il mondo infantile, questo sconosciuto?


di Milena Galeoto
Attraverso le osservazioni emerse, monitorando l’approccio delle giovani tirocinanti arrivate con un ricco bagaglio di nozioni e buoni propositi, entrando in contatto diretto con i bambini “reali”, noto, spesso, che sono impacciate, perplesse, disorientate rispetto al comportamento dei bambini di oggi, al loro linguaggio molto ricco di riflessioni legate a esperienze lontane da quelle descritte dai pedagogisti dell’800.
Insomma, la formazione pedagogica, psicologica e filosofica è fondamentale per stimolare una visione profonda che vede l’individuo attraverso prospettive basilari dell’esistenza: il mondo interiore, l’interazione con l’altro, il proprio punto di vista. Ma quello che sento di dire agli studenti che intraprendono questo percorso di studi, è di fare esperienza sul campo, di osservare e interagire con i bambini da subito senza attendere le canoniche ore del tirocinio che, in genere, viene svolto intorno al II/III anno di formazione.
Purtroppo vige la mentalità: se presto la mia presenza e il mio lavoro “deve” essere retribuito. Ma la vera retribuzione, in questo caso, è il piacere di osservare “in pratica” ciò che si studia.
Superando la forma mentis di iscriversi ad una facoltà per uno sbocco lavorativo sicuro, è possibile incontrare meno delusioni. In fondo, il lavoro siamo noi stessi; è la nostra forza di essere propositivi.
E' necessario insegnare agli studenti di sviluppare uno spirito critico, portando gli stessi a proporre possibili soluzioni di cambiamento, innovazione. Senza cervellarsi di attuare le nozioni apprese ma farle proprie, rivoluzionarle , adattandole ai tempi.
I bambini, oggi, fin dalla tenera età di tre/quattro anni, quando inizia a rafforzarsi un linguaggio di senso, parlano il linguaggio odierno, usano già il pc, distinguendo i vari elementi.
Qualcuno risponderà: “che tristezza…”. Ed è proprio in questa risposta che l’adulto si arrende di fronte alla possibilità di reinterpretare il suo rapporto col bambino.
Infatti, oggi, ho voluto sondare sulla conoscenza che i bambini hanno riguardo i racconti classici per comprendere come gli stessi interagiscono con i genitori.
Quello che è risultato è che molti genitori, ritenendo affidabili i classici perché cresciuti loro stessi con questi racconti, spesso, corrono in edicola o scaricano dal pc tutti i classici possibili rivisitati dalla Walt Disney, dimenticando un passaggio fondamentale: la “narrazione” durante la prima visione.
In questo modo, la libera interpretazione dei bambini, porta ad evidenziare il dolore dei personaggi, rimanendo impressionati e amareggiati sul perché ad esempio il papà del protagonista sia assente , o l’inconcepibilità che la mamma possa morire, osservando Bambi, o sul perché la strega sia cattiva.
Domande che per molti adulti risultano di poco conto, avendo la presunzione di pensare: un giorno capirà, in fondo frequenta l’asilo e insieme alla maestra affronteranno queste tematiche, visto quanto ci costano gli asili.
Ebbene, proprio perché lavoro sulle storie per bambini, comprendo come alcuni genitori li allontanino dalla meraviglia del racconto. Il dvd, infatti, li ammutolisce e ritrovarli addormentati sul divano è un toccasana per i genitori esausti , dopo una giornata di lavoro, pronti a metterli a letto.
Se mi permetto di denunciare questo aspetto, non è semplicemente per fare critica ma per mostrare una realtà uscita attraverso l’osservazione diretta delle strutture educative dove ho prestato il mio lavoro, l’interazione con i genitori e il rapporto diretto con i bambini.
I punti fondamentali, emersi sono:
1) Formazione inadeguata delle tirocinanti, inibite di fronte a comportamenti imprevisti.
2) Il tirocinio svolto durante gli ultimi anni di formazione è insufficiente per affinare “praticamente” la propria proprensione e formazione di educatore.
3) Poca partecipazione da parte dei genitori che delegano, spesso, agli asili, baby sitters e nonni, delicati e intimi approcci esistenziali del bambino.
4) Dare più rilievo alla narrazione più che alla visione animata dei racconti per stimolare la capacità, nel bambino, di trovare soluzioni, rivisitare il racconto per renderlo meno doloroso. Stimolare la visone personale dei personaggi: ogni cosa, rispettando la spontanietà del bambino, senza stressarlo. Il buon senso come premessa per qualsiasi approccio.

Un'esperienza, questa, che mi porta a riflettere su come la frenesia di oggi, ci porti a vivere meno le nostre famiglie, a vivere meno noi stessi e di quanto la stanchezza, la precarietà, ci portino ad assumere frettolosamente atteggiamenti risolutivi basati molto poco sull’ascolto.
Basterebbe appellarci al nostro bambino, al nostro intimo desiderio di voler essere considerati, amati per aprirci empaticamente verso il mondo infantile.
Naturalmente, pretendere dalle istituzioni maggiore attenzione e sostegno alle famiglie più che perderci e scandalizzarci dietro i gossip governativi.
Essere propositivi, costruttivi, comunicativi.

Milena Galeoto

mercoledì 10 marzo 2010

Borse shopping Barrueca


Le borse shopping personalizzate sulle quali viene stampata l’immagine elaborata in digito pittura di chi desidera essere trasformata in pin-up.
I ritratti esposti, appartengono ad amiche che si sono prestate a sostenere questa idea.
Un modo per sensibilizzare all’utilizzo di borse eco-compatibili di tela perché si riduca la produzione di borse in plastica.






venerdì 5 marzo 2010

Noi siamo decifrati dagli uccelli


Testo di Michele Caccamo
Video di Milena Galeoto
Musica di Ryuichi Sakamoto

Benvenuti in Puglia / Welcome in Apulian



Un viaggio attraverso le meraviglie, i sapori e le tradizioni di questa meravigliosa terra.
A travel through the wonders, the flavours and the cultural traditions of this wonderful country
Video realizzato da Milena Galeoto [video by Milena Galeoto]
Musica di Eugenio Bennato (Karkadè) [music by Eugenio Bennato]


http://www.youtube.com/watch?v=8OjykohFEkU

Prossimamente

giovedì 29 ottobre 2009

SCIROCCO


Lo scirocco bagna le fronti dei braccianti in estati torride di una terra attraversata da popoli e culture che l’hanno resa unica, preziosa, misteriosa.
Misterioso è lo sguardo furtivo dietro tendine fiorate,
misterioso è il sentore di brezza di quel mare turchese dove il sole si nasconde nell’abbraccio con il cielo.
E’ lo scirocco che soffia in un’intima preghiera alla Vergine per quel figlio che l’anima l’ha persa.
Soffia su pudichi occhi attenti ai passi dovuti.
Soffia nei silenti pomeriggi assolati e si ritrova a battere porte mangiate dalla salsedine.
Porta aria di festa, trascina con se la devozione e il profumo d’infanzia.
Scivola senza fiato nelle distese di grano maturo e risale suonando tra le argentee foglie d’ulivi, scolpiti dalla sua impetuosità.
E di scirocco urla la condanna.
Scirocco scandito da confetti bianchi e intagliato nei merletti.
Di scirocco profuma la passione, acre tra corpi affamati.
Tra carnose labbra spira e s’aggroviglia in capelli neri come uva:
ti fissa con occhi di serpe.
Muove il piumaggio di un gallo rosso che sveglia il giorno.
Si chiude stretto tra gambe riservate, si raggomitola nell’orgoglio di un pugno stretto, tra i seni olivastri di attesa materna.
Apre il sipario di immacolate lenzuola su un mondo bizantino.
(Milena Galeoto)

SIROCCO
Sirocco wets the heads of laborers in the hot summers in a land crossed by peoples and cultures that have made it unique, precious, mysterious.
Mysterious is the furtive glance behind curtains with floral designs, mysterious is the breezy scent of the sea of turquoise where the sun hides embracing the sky.
Sirocco whispers an intimate prayer to the Virgin Mary for that son who lost his soul.
It caresses modest eyes who take care of each step they take.
It refreshes quiet sunny afternoons and again it knocks on doors eaten by sea salt.
It brings with it a festive air, it drags with it devotion and childhood smells.
It slides breathlessly into fields of ripen wheat and sings while it climbs through silvery leaves on olive trees, sculpted by its majestic hand.
And it shouts its punishment.
Sirocco is punctuated by almond sweets and carved in white lace.
Sirocco gives its scent to passion, a bitter taste between two lustful bodies.
It kisses sensual lips and gets stuck in grapelike hair.
It stares at you like a serpent would.
It strokes the feathers of a red rooster who wakes the morning.
It takes refuge in shy legs, lays in the pride of a closed fist or in the tanned breasts of a pregnant mother.
It raises the curtain made with immaculate linen on a Byzantine play.
http://www.youtube.com/watch?v=vPc55tvP1x4

VITA


Ti osservo vita su queste brillanti acque,
nel volo di affamati gabbiani,
tra queste candide nuvole dove i miei pensieri si adagiano.
Ti ascolto nel chiasso di bambini in festa.
Ti sento vita nel tepore di questo pomeriggio assolato,
nell’odore di questo gelsomino in fiore.
Ti medito nel silenzio di questo rosario sgranato da una anziana donna.
Ti desidero vita nei miei occhi bramosi, riflessi da questa luce:
nel suono del mio intimo respiro,
ti vivo.
(Milena Galeoto)

LIFE
I look you life on these shining waters,
in the flight of hungry seagulls,
between these white clouds where my thoughts lay.
I listen you in the children’s noise in gaudy
I feel you life in the warmth of this sunny afternoon,
in the smell of this jasmine in bloom.
I meditate you in the silence of a rosary grained by an old woman.
I wish life in my longing eyes reflected by this light:
in my intimate breathe’s sound,
I live you.
http://www.youtube.com/watch?v=Q8PAzWa9PIc

mercoledì 28 ottobre 2009

OCCHI SCURI


Baciami sole in questa distesa di grano,
accecami e lasciami urlare pedalando nella calura di questa terra rossa.
Ho conosciuto l’amore e il cuore mio canta come queste allegre cicale.
Accarezzami vento caldo d’agosto, quieta questo respiro innamorato.
Come geco su nuda pietra questo amore si è fissato nei pensieri miei ,
di corsa pedalo e un tremulo orizzonte blu mi ritrova felice per quegli occhi scuri che l’anima mia hanno rubato.
(Milena Galeoto)

OJOS OSCUROS

Besame sol en esta vasta extensión de trigo,
deslumbrame y déjame aullar,
pedaleando en la calura de esta tierra roja

He conocido el amor
y mi corazón canta ahora
como estas alegres cigarras.

Acariciame
viento caliente de agosto,
aquieta este enamorado respiro.

Como lagartija
sobre desnuda piedra
este amor se me ha ido fijando
en los pensamientos.

De carrera voy pedaleando
y un trémulo, azul horizonte
vuelve a encontrarme felíz
por aquellos ojos oscuros
que mi alma ha robados.

(traducción de Vittorio Fioravanti Grasso)
Caracas, 21 de febrero de 2010


OCCHI NIURI
Vasimi suli nta sta distisa di frumentu
annorvimi e lassimi jittari schigghi pidalannu nni la calura di sta terra russa.
Canuscì l'amuri e lu me cori canta comu st'aviusi bùzzichi.
Accarizzami ventu cauru d'austu, cheta stu ciatu nnammuratu.
Comu zazzamita supra a la nuda petra st'amuri ss'attacò nni li penizeri mei,
di cursa pidalu e un trèmulu orizzonti blu m'arritrova cuntenta
ppi dd'occhi scuri che l'arma me havi arrubbatu.
(adattamento in catanese di Patti Alessio)

DARK EYES
Kiss me sun in this wheat field,
Blind me end let me to scream, pedaling in the heat of this red earth.
I have known the love and my heart sings like these merry cicadas.
Caress me warm wind of August, you calm this in love breath.
As geco on naked stone this love is fixed in my thoughts.
Running I pedal and a trembling blue horizon finds me happy
for those dark eyes stoling my soul.
http://www.youtube.com/watch?v=id7mp9eiCHc

domenica 19 ottobre 2008

Amara terra mia

Abbiamo lottato tanto in questi hanni, con pubblicità progresso, programmi scolastici per integrazione multietnica, piccoli passi avanti fatti negli anni per crescere nella dimensione multiculturale, quella che naturalmente appartiene al mondo: poi arriva una banda di truci e crociati dal nord per dettare legge, ignorantemente, come fossimo in un allevamento a selezionare le bestie migliori.
Una selezione spietata, priva di dignità umana...
Abbiamo festeggiato ricorrenze di Libertà da periodi scuri, ripromesso che non sarebbe più successo , che l'uomo una volta si può perdonare e che poi diventa diabolico questo perseverare contro natura.
Un insulto alla nostra intelligenza, uno stupro alla nostra formazione di cristiani: un sopruso alla nostra libertà di decidere, d'intervenire, di essere democraticamente partecipi.
La Multietnicità è la vera forza di un paese, questo a detta di paesi che la vivono ormai da decenni.
Invece noi, ci sentiamo autorizzati a maltrattare i diversi, gli stranieri (quelli poveri, però). Ci sentiamo maledettamente superiori perchè dalla parte di chi è disturbato in casa sua.
Questo atteggiamento lo ammetto nei bambini che sono abbandonati a se stessi, che non hanno genitori attenti a far apprezzare la condivisione, la bellezza dello stare insieme, la volontà di conoscere l'altro e non averne più paura.
Allora mi rendo conto di quanti si sono abbandonati a un vivere passivo, incattiviti nella loro misera vita, chiusi al mondo, timorosi di dare... inariditi e atrofizzati nella loro ignoranza.
Daltronde cosa resta in un essere umano alienato da un bombardamento mediatico che incita la meschinità, la bassezza umana: dove svergognare l'altro, sputargli addosso veleno è ormai il modello più quotato nelle nostre televisioni.
Una visione che mi riporta indietro millenni, al tempo delle lotte romane nelle arene, alle lapidazioni e condanne a morte esibite come spettacoli.
Cosa mi aspetto, allora, da una popolazione nutrita di odio, di rivalsa e di avidità?
Cosa mi aspetto da un popolo di Uomini e Donne?
Mi aspetto questo... un sentimento umano anestetizzato dal caos del Nulla.