domenica 4 gennaio 2015

A Montréal mangi italiano

da Spagine

di Milena Galeoto


“Mamma, che voglia di lasagne che ho!”
Con queste parole l’ultima domenica dell’anno passato, mi sveglia la mia dolce bambina a seimila chilometri dal nostro paese, dove per fare questo piatto, hai già in mente dove andare a procurarti gli ingredienti: a pochi metri da casa. Così, non mi perdo d’animo per realizzare uno dei piatti tipici nostrani che accompagnano i giorni di festa.
Dopo una bella colazione (canadese!) con pancake e succo d’acero, un caffè per me, che qui ormai chiamo tisana alla caffeina, pensiamo bene di recarci nella nostra amata “Petite Italie”, alla ricerca di lasagne, parmigiano (che non è il parmesan!), salsa di pomodoro e tutti gli ingredienti necessari  “made in Italy”.
Arrivate a bouvelard St-Laurent, la strada che congiunge tutte le maggiori comunità del mondo che si suddividono in quartieri, abbiamo preso il bus 55 che ci lascia proprio d’avanti al nostro amato  supermarket “Milano”, nel cuore del quartiere italiano. Un luogo dove la tipica esposizione gastronomica all’italiana, bella, ricca e generosa di prodotti, ti sazia a prima vista! Come una bedda matri che ti accoglie a braccia aperte in una casa che profuma di buono, e dove le papille gustative prendono parola per esclamare in coro un “mmmmh!”

Che meraviglia attraversare i corridoi traboccanti di prelibatezze caserecce: paste di tutti i formati, pomodori in tutte le salse e immagini di forzute massaie con le mani sui fianchi, come a dirti: “adesso si mangia sul serio!”.
Per un attimo, perdo di vista Giorgia che ritrovo a bocca aperta davanti al tempio dei formaggi, con le manine sul vetro del banco frigo dove ci sono loro, i regnanti indiscussi del sapore: gigantesche forme di Parmigiano Reggiano.
Se dovessi rifarmi alla teoria darwiniana, direi che nel DNA di noi italiani è insito questo piacere del gusto e di fronte a monumenti della nostra cucina, non possiamo che restare in uno stato di contemplazione, che il Parmigiano ce lo mettono già nelle pappe dello svezzamento!
Proseguiamo il nostro viaggio incantato tra fusilli e rigatoni, salamini e tortellini, torroni e panettoni, vedendo negli occhi della mia piccola compagna d’avventure, vera beatitudine.
Ah, come ci si sente a casa quando dai banconi dei salumi vedi spuntare i sorrisi aperti di chi sa di possedere tesori nel regno dell’abbondanza. Quando appena girato l’angolo del reparto pasta, ti spunta qualcuno nel suo bel camice candido e retina accuratamente posta sulla testa, per offrirti una porzione di penne all’arrabbiaTTa (come dicono qui).
Oh yes, darling, tu puoi vivere da cinquant’anni in un altro paese, parlare a stento la lingua della tua infanzia, ma restare very italian quando si tratta di cibo, quello della tua tradizione, che come nelle parole di una preghiera, quelle restano nei secoli dei secoli (amen!).
Dopo aver riempito il carrello con gli ingredienti per il primo, il secondo, contorno e dessert (d’accordo, per i primi, i secondi e i desserts… per almeno un’italian week!), pagato in dollari canadesi, una sosta obbligatoria è al Caffè Italia, poco dopo Milano perché le mie papille riapprendano il gusto avvolgente di un vero espresso, pronte in un’ola di gioia.
Caso ha voluto che perfino la neve si sciogliesse questa domenica a Montréal (un evento eccezionale a fine dicembre, qui) per l’occasione, per donarci un clima familiare. E ogni volta che penso se mi manchi il mio paese, posso ammettere che quando lo porti nel cuore, riesci a ritagliarti una “Petite Italie” ovunque tu vada.
(Ph/Milena Galeoto)







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